ROMA. Segnali di ripresa economica per il Sud. La stima arriva da Confindustria e SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) secondo i quali il Pil nel Mezzogiorno nel 2015 dovrebbe crescere dello 0,2% mentre la ripresa dovrebbe consolidarsi nel 2016 con una crescita del Pil dell'1%. La crescita attesa è in tutti e due i casi inferiore a quella del resto del Paese. Nel 2015 risultano in crescita pil, export e occupazione mentre l'indicatore degli investimenti resta negativo. Il clima di fiducia delle imprese meridionali si mantiene sui massimi degli ultimi quattro anni. Al miglioramento delle aspettative - sottolinea Confindustria - ha sicuramente contribuito la crescita dell'occupazione (+136.000 occupati nei primi 9 mesi) trainata dallo sgravio per le nuove assunzioni.
Nei primi 9 mesi dell'anno, infatti, sono state quasi 290 mila le assunzioni agevolate al Sud su un totale di 900 mila. «Si tratta solo di segnali - si legge nella nota - perchè il macigno della disoccupazione, soprattutto giovanile (ben rappresentata dal 38,9% di Neet meridionali) è solo scalfito; ma sono segnali, per la prima volta, di segno chiaramente positivo». Si riduce il numero medio di procedure fallimentari in quasi tutte le regioni meridionali, così come il numero di società con almeno un protesto nell'anno, mentre torna positivo nel 2014, il fatturato delle grandi (+4,6%) e delle medie imprese (+1,9%), ma non quello delle piccole (in calo del 2,3%): queste sono però la stragrande maggioranza (99%) e condizionano il risultato complessivo.
A spingere il manifatturiero meridionale contribuisce in modo significativo l'export ma sono in miglioramento anche le dinamiche creditizie: nei primi sei mesi dell'anno, infatti, si rafforza la domanda di credito al Sud, assieme ad un allentamento delle condizioni per l'offerta di credito. «Si conferma - scrive Confindustria - un clima timidamente positivo anche per il Sud, ancora lontano però da poter essere considerato una vera e propria ripresa. Pesa, in particolare, il dato degli investimenti, pubblici e privati». «Il 2016 - spiega il vice presidente di Confindustria Alessandro Laterza - può essere l'anno della ripartenza per il Mezzogiorno: l'anno in cui accelerare gli investimenti pubblici, a cominciare da quelli cofinanziati dai fondi europei 2014-20, e rilanciare quelli privati, anche grazie al Credito d'imposta per gli investimenti, che Confindustria ha fortemente sostenuto: le imprese meridionali sono pronte».
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