Venerdì 22 Novembre 2024

Svolta sugli alloggi popolari in Sicilia, parte una maxi sanatoria della Regione

PALERMO. Il governo regionale lancia una maxi sanatoria degli alloggi popolari. Una norma inserita nella Finanziaria approvata mercoledì scorso dalla giunta, consente di riscattare l’abitazione, anche se occupata abusivamente, a patto che l’inquilino paghi gli arretrati anche attraverso rate mensili spalmabili in dieci anni. Con questa operazione l’esecutivo conta di regolarizzare la posizione di gran parte dei 6.500 abusivi dell’Isola. Il dipartimento delle Infrastrutture guidato da Fulvio Bellomo stima un mancato gettito in bilancio, in questi anni, di almeno 100 milioni di euro. L’ultima sanatoria portata a termine Sicilia risale al 2001, poi diversi tentativi furono bocciati dal commissario dello Stato perchè, spiegano dal Sunia, il Sindacato nazionale inquilini e assegnatari, «va in conflitto con la normativa regionale e con quella nazionale che prevede che le case vengano assegnate tramite graduatoria». Ma dal governo sostengono che questa norma, se supererà l’esame dell’Ars, possa risolvere il problema giuridico e finanziario. L’articolo prevede che una volta approvata la manovra, Comuni e Istituti autonomi per le case popolari entro il 30 giugno 2016 procedano con un censimento di tutti i 62 mila alloggi popolari dell’Isola attraverso avviso pubblico. A quesl punto gli enti procederanno all’assegnazione dell’alloggio a coloro che lo occupano di fatto, a patto che risultino in possesso dei requisiti di legge riguardo al reddito e alla condizione familiare. La procedura prevede che Comune e Iacp, fatta la verifica, debbano comunicare il parere positivo all’inquilino che a sua volta, entro tre mesi, dovrà presentare apposita istanza di riconoscimento dell’occupazione. Il via libera finale all’assegnazione arriverà infine solo in due casi: primo, nel caso di alloggio abusivo, se il legittimo assegnatario non abbia mai esercitato i diritti di assegnazione. Secondo, se l’inquilino pagherà canoni e spese dovuti a decorrere dalla data iniziale di occupazione.

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