Lunedì 23 Dicembre 2024

Non escluso l'esercizio provvisorio
Comuni, tagli a chi non stabilizza precari

PALERMO. Nonostante il governo Crocetta ieri sera abbia approvato la manovra finanziaria che contiene tagli per 400 mln di euro e si appresti a trasmetterla all'Assemblea regionale, considerando i tempi stretti per l'approvazione, entro la fine dell'anno al massimo i primi di gennaio, non è escluso il ricorso a un mini-esercizio provvisorio. Una soluzione, già in parte annunciata nei giorni scorsi dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che più volte ha richiamato il governo al rispetto dei tempi. "Tecnicamente possiamo approvare la manovra anche a gennaio", spiega Riccardo Savona (Forza Italia), deputato di lungo corso e componente della commissione Bilancio. "Ne ho parlato con l'assessore all'Economia Baccei - aggiunge - A gennaio la cassa della Regione è chiusa, c'è tutto il tempo di esaminare con calma la manovra, senza dover fare corse contro il tempo. Poi bisogna avere certezze sui 500 mln che mancano". Tagli del 30% ai Comuni che non stabilizzano i precari. I Comuni che pur avendo le carte in regole non stabilizzeranno i precari, già in organico, nel triennio 2016-2018 subiranno un taglio del 30% dei trasferimenti. Lo prevede una norma della manovra finanziaria approvata ieri sera dalla giunta Crocetta. Per i comuni che assumeranno in pianta stabile i precari scatterà invece un incentivo di dieci anni. I comuni dovranno redigere un apposito piano entro giugno del 2016. Per comuni taglio 10 milioni. Dieci milioni in meno rispetto allo scorso anno per i comuni nella manovra approvata ieri sera dalla giunta Crocetta che ha stanziato 340 milioni di euro. Ma per il governatore Rosario Crocetta la riduzione "sarà compensata dai tagli ai gettoni per amministratori e consiglieri comunali, che avverrà subito e non dopo le prossime elezioni amministrative, e che dunque arrecherà un beneficio per le casse comunali". Crocetta: entrate vere no sovrastimate. "Nella finanziaria che abbiamo approvato ci sono entrate vere e non sovrastimate, anzi ci siamo mantenuti prudenti confidando nel fatto che saranno maggiori perché il Pil della Sicilia crescerà. E' una manovra che rimette ordine a una finanza regionale per molti anni scriteriata e demagogica e che raccoglie i frutti di tre anni di risparmi e di riforme". Lo dice il governatore Rosario Crocetta. Crocetta sottolinea che "con questa manovra i fondi per lo sviluppo non sono più destinati a coprire la spesa corrente ma a interventi strutturali in favore delle imprese e dei disoccupati". "Con lo Stato intesa storica su entrate Statuto". "Abbiamo raggiunto - continua Crocetta - l'intesa politica col governo Renzi, adesso dobbiamo definire gli aspetti tecnici che ci condurranno alla soluzione definitiva per la revisione dell'accordo del '46 con lo Stato. Per la prima volta dal Dopoguerra saranno riconosciute alla Regione siciliana le entrate previste nello statuto, patto che finora non è stato rispettato. Chiuderemo l'accordo entro la primavera". E con la manovra finanziaria, approvata ieri sera in giunta, secondo il governatore "si gettano le basi per una stabilizzazione pluriennale del bilancio della Regione, che sarà definitivamente riequilibrato dall'accordo con lo Stato che renderà strutturali le entrate in Sicilia".

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