PALERMO. Almaviva Contact e i sindacati hanno firmato a Roma l'intesa per fronteggiare il venir meno del contratto di solidarietà in corso, dovuto alla recente modifica dell'inquadramento previdenziale dell'azienda stabilita dall'Inps, dal settore industria a quello terziario. L'accordo con le parti sociali risponde alla necessità di salvaguardare il perimetro occupazionale dell'azienda, attraverso un diverso ammortizzatore sociale - il contratto di solidarietà «difensivo» di tipo B - coerente con la nuova classificazione aziendale e con termine 31 maggio 2016. «Un'intesa che, tuttavia, già nel breve periodo - si legge in un comunicato dell'azienda - rischia di rivelarsi inutile, con la conseguente e inevitabile perdita di diverse migliaia di posti di lavoro, in assenza di immediati interventi diretti a modificare uno scenario di mercato dominato da gravi fenomeni distorsivi, dovuti alla perdurante inosservanza delle leggi italiane sulla delocalizzazione delle attività - condizione più volte sottolineata dalle stesse autorità istituzionali -, al mancato rispetto del contratto nazionale, a gare pubbliche costantemente sotto il costo del lavoro, a un sistema squilibrato di incentivi e agevolazioni che seguitano ad alterare profondamente le condizioni di una corretta competizione». «Era necessario un nuovo accordo, altrimenti sarebbero partiti i licenziamenti. C'erano già tremila esuberi annunciati», afferma Rosalba Vella, della segreteria Slc Cgil di Palermo. Il 60% della forza lavoro globale di Almaviva gravita su Palermo, dove in due sedi operano 3.500 dipendenti stabili e un migliaio di Lap.