PALERMO. Mangime per animali dagli scarti di frutta e verdura dei supermercati. Un’idea che in un solo colpo contribuisce anche a combattere gli sprechi e a ridurre i rifiuti in discarica. L’intuizione, già messa in atto, ha consentito all’Università di Messina e al Corfilcarni, consorzio di ricerca filiera carni siciliano, di vincere nei giorni scorsi a Napoli un premio allo Smau, salone dedicato all’innovazione.
Il progetto specifico si chiama «Save», in inglese «salva». E l’obiettivo è chiaro: provare a salvare l’ambiente. «Il nostro è un modo – spiega Vincenzo Chiofalo, presidente del Corfilcarni, consorzio siciliano di ricerca sulla filiera delle carni, nonché docente di Nutrizione e alimentazione degli animali da reddito al dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Messina - per dire al ministero che le discariche vanno chiuse, che le alternative esistono come dimostra questo metodo».
Tutto parte dai resti di frutta e ortaggi raccolti, in questa fase sperimentale, in quindici supermercati, tutti nel Messinese, del gruppo Fiorino Despar, soggetto proponente del progetto. Dopo il trasporto al centro distribuzione di Villafranca Tirrena, un campione degli scarti finisce successivamente nei laboratori del Corfilcarni e del Panlab, struttura per il controllo e la certificazione degli alimenti, inaugurata la scorsa estate all’interno dell’ateneo peloritano.
A questo punto partono le analisi per stabilire cosa è possibile utilizzare per le fasi successive. Determinanti anche i controlli fatti attraverso anche la piattaforma Agrivet. I resti che passano l’esame vengono poi sottoposti a essiccazione, ultimo passo prima di ottenere il prodotto finale. «Mangimi di qualità – spiega Chiofalo – che vengono prodotti in Sicilia e non all’estero e che una volta che saranno messi sul mercato nel 2016 avranno un prezzo basso per gli allevatori».
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