PALERMO. Dopo una lunga notte di trattative è stato approvato in commissione Bilancio alla Camera l’emendamento alla legge di Stabilità che permette le proroghe dei contratti ai precari. Ma è una norma che suona come una doccia fredda per i 22 mila precari siciliani di Comuni, ospedali e Regione. E’ infatti previsto un solo altro anno di contratto.
Il governo regionale aveva proposto una norma che prevedeva proroghe triennali. Mentre il sottosegretario Davide Faraone aveva illustrato una strategia che partendo dalle proroghe avrebbe anche condotto alle stabilizzazioni, il tutto attraverso la creazione di una nuova agenzia che avrebbe assunto a tempi indeterminato tutti i precari per poi smistarli nei Comuni e negli altri enti in cui ci sono vuoi di organico.
Invece ora si riparte da proroghe annuali. E Angelo Capodicasa, rappresentante siciliano del Pd in commissione Bilancio alla Camera, fissa la nuova agenda: “L’emendamento proroga i contratti dei precari per un solo anno. La stabilizzazione per ora non è stata prevista. Vuol dire che continueremo a battagliare a partire da gennaio”.
La norma funziona come una deroga alle norme del 2013 che impediscono proroghe nei Comuni che non hanno avviato percorsi di stabilizzazione. Non è ancora prevista la possibilità di prorogare i contratti nei Comuni in dissesto o pre-dissesto. Ma Capodicasa precisa che il governo ha assicurato che anche questa deroga verrà inserita nel decreto Mille proroghe, che verrà approvato entro fine anno.
“Assistiamo, come al solito, a uno spettacolo indecoroso. Oggi è stata assicurata ai precari degli Enti locali siciliani la proroga del contratto di un solo anno e nemmeno per tutti. Senza ulteriore modifiche alla Legge D’Alia, infatti, settemila lavoratori dei Comuni in dissesto e pre-dissesto saranno comunque licenziati mentre gli altri continueranno a essere osteggio dei capricci della politica”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “E’ difficile capire se si tratta di insensibilità, incapacità o deliberata volontà da parte della politica di mantenere in questo vergognoso stato 22 mila famiglie, ricattabili per fini elettorali. Con lo sciopero dello scorso 11 dicembre abbiamo chiesto un tavolo di confronto per rendere chiari e precisi impegni e responsabilità, ma sino ad oggi non è arrivata alcuna convocazione mentre assistiamo al caos più totale e all'improvvisazione. La politica - conclude il leader della Uil Sicilia - appare interessata solo alle proprie beghe interne, a cui dedica tutto il tempo e le energie, mentre rimane incurante del dramma di chi vive di stipendio. Continuiamo, quindi, a chiedere al Governo regionale e nazionale di convocarci, non nel 2016 ma subito per capire come tamponare l’emergenza dei precari che rischiano di essere licenziati e come avviare davvero la stabilizzazione”.
“Con i precari si sta innescando in Sicilia un’altra macelleria sociale. Alla richiesta di stabilizzazione il governo risponde con una proroga per soli 12 mesi e solo per una parte dei lavoratori che determina destabilizzazione ed è destinata a innescare tensioni sociali e a creare problemi negli enti utilizzatori”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, a proposito dell’emendamento sui precari siciliiani approvato dalla Commissione bilancio della Camera.
“Se uniamo questa vicenda al blocco di 500 milioni delle risorse destinate alla Sicilia- aggiunge Pagliaro- vediamo come il pubblico impiego
siciliano rischi di diventare una polveriera, con rischi pure per la qualità dei servizi erogati”. A proposito dei precari la Cgil annuncia il prosieguo delle iniziative di mobilitazione. “Ci sono stati annunciati emendamenti su emendamenti tutti risolutivi- dice Pagliaro - e una fantomatica agenza anch’ essa risolutiva .E ora invece si partorisce una soluzione che lungi dal risolvere i problemi è destinata a creare problemi a migliaia di lavoratori e questo è inaccettabile”.
"Cambiano solo le facce, per il resto non cambia nulla. Si continua a giocare sulla pelle dei lavoratori usati come arma di ricatto o come possibile merce di scambio in vista della prima campagna elettorale". Lo dicono il segretario delal Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, il segretario regionale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario di categoria Paolo Montera, commentando la notizia della proroga per un solo anno dei contratti dei precari siciliani. "Dobbiamo amaramente prendere atto - continuano i sindacalisti - che al di là di promesse e proclami, non è cambiato nulla rispetto al passato". "La norma partorita dalla Commissione bilancio non rappresenta nemmeno il minimo sindacale visto che non comprende nemmeno i lavoratori degli enti in dissesto e pre-dissesto. Nonostante gli sforzi ogni anno di pochi deputati siciliani, altri siciliani che ricoprono posizioni di primo piano a Roma - concludono Milazzo, Caracausi e Montera - si disinteressano del destino dei loro conterranei".
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