PALERMO. «Le proroghe per i precari siciliani sono già sicure. In più, grazie al governo Renzi e in raccordo col governo regionale, stiamo lavorando per la stabilizzazione»: Davide Faraone, il siciliano più vicino al premier, anticipa l’esito della trattativa in corso a Roma sul futuro dei 22 mila contrattisti di Comuni, Asp e Regione. È il caso precari ad agitare la vigilia di uno dei passaggi cruciali della legislatura. Oggi e domani a Roma si discute del patto Stato-Regione per gli aiuti finanziari da 1,4 miliardi. Manovra a cui è agganciato il futuro dei contrattisti. Faraone aveva illustrato un piano che dopo le proroghe puntava a una stabilizzazione generale all’interno di una nuova agenzia che contrattualizzerebbe per poi smistare il personale dove c’è bisogno. Un piano che, al momento, non ha superato l’esame della commissione Bilancio della Camera. Poi anche Crocetta nei giorni scorsi ha cercato un confronto col governo nazionale inviando un emendamento alla legge di Stabilità per ottenere almeno la proroga triennale dei contratti. Un risultato che Faraone considera già raggiunto. Il sottosegretario svela i piani del governo Renzi e per la prima volta si sbilancia sull’esito della trattativa fra Roma e Palermo: «Sono molto ottimista. Presto si dovrebbe chiudere positivamente la partita. Per la Sicilia sarà la salvezza e sarà un successo del governo Renzi e di chi ha immaginato che dal dialogo tra governo nazionale e regionale potessero emergere importanti provvedimenti per l'isola, contro i sicilianisti conservatori che hanno solo alimentato un inutile scontro». Il sottosegretario si dice convinto che la Regione otterrà «un miliardo e 400 milioni di aiuti finanziari». E da lì si parte anche per salvare i precari.