PALERMO. "Il governo nazionale si impegna a darci i soldi, ma è molto sensibile al rapporto deficit-Pil e ci chiede le riforme. Per questo motivo siamo rigorosi a far rispettare gli obiettivi di patto anche a costo di creare, ci rendiamo conto, non pochi disagi sociali. Ma speriamo che questo ci porti a stabilizzare la situazione e avere nel 2016 una condizione normale". Così l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei, ascoltato stamani in adunanza pubblica dalla sezione riunite della Corte dei conti, presieduta da Maurizio Graffeo.
Baccei ha spiegato ai magistrati contabili che nell'ambito della trattativa con lo Stato su 1,4 miliardi di disavanzo della Regione, "il governo ci ha chiesto un esercizio specifico nel 2016 per verificare se ogni singola voce andava a impattare sull'indebitamento" e "gli abbiamo dimostrato che questo miliardo e 400 milioni non va a toccare l'indebitamento, per cui ci verrà corrisposto solo in termini di saldo netto da finanziare". E sarà così anche per il 2017 e per il 2018. "Dall'altro lato il governo chiede le riforme - ha aggiunto Baccei - e tra queste c'è anche quelle degli enti. Quelli non competitivi andranno sciolti mentre quelli strategici andranno riformati nell'ottica del risparmio". L'assessore ha sottolineato che "dopo la finanziaria, che andrà in aula a breve, in accordo con il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone abbiamo già depositato un disegno di legge che sarà collegato e con il quale verranno trovate le risorse che mancano al bilancio". "Lo Stato è molto preoccupato sul lato dell'indebitamento per cui ci ha chiesto di verificare che questo miliardo e 400 mlm di disavanzo che verrebbe coperto con la revisione dei rapporti Stato-Regione non incida sull'indebitamento, verifica che abbiamo fatto e loro hanno accettato", ha aggiunto Baccei, parlando con i cronisti a margine dell'adunanza davanti alla Corte dei conti. "Dall'altro lato ci siamo impegnati noi a contenere la spesa di circa 400 milioni - ha proseguito l'assessore all'Economia - vogliono capire come lo facciamo e vogliono monitorare che questo stia succedendo. Probabilmente ci sarà un accordo pattizio: da un lato si impegnano a rivedere il rapporto Stato-Regione e dall'altro ci impegniamo a fare le riforme che abbiamo concordato con loro".
ENTI REGIONALI. Per gli enti pubblici regionali il governo Crocetta adotterà la procedura di liquidazione coatta amministrativa. Lo ha annunciato durante l'adunanza davanti alla Corte dei Conti, il ragioniere generale della Regione siciliana, Salvatore Sammartano. Sull'eventuale adozione della procedura, ha spiegato Sammartano, l'amministrazione regionale ha fatto un passaggio con gli uffici della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha fornito le sue indicazioni rispetto agli orientamenti giuridici, indicando la possibilità di inserire in una apposita norma l'istituto della liquidazione coatta amministrativa per gli enti pubblici. "Questo semplifica molto le cose" in quanto mutua la legge dello Stato di qualche anno fa, ha sostenuto il ragioniere Sammartano parlando alla Corte, presieduta da Maurizio Graffeo. L'alto dirigente ha aggiunto che il confronto con gli uffici di Palazzo Chigi è stato avviato in quanto "avevamo qualche dubbio sull'applicabilità in Sicilia in quanto la procedura è delegata allo Stato, ma abbiamo avuto il via libera". "Il suggerimento - ha proseguito - è stato quello di avere attenzione al trattamento del personale degli enti che saranno soppressi". Con la liquidazione coatta si arriva all'eliminazione dell'ente dal mercato.
CORTE DEI CONTI. Per il presidente della sezione riunite della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, l'azione di monitoraggio sul bilancio della Regione, "che già c'è ed è forte ed efficiente, deve essere costante in tutto l'arco dell'anno". "Non vorremmo trovarci nella situazione in cui spesso capita - ha detto Graffeo in adunanza pubblica rivolgendosi all'assessore all'Economia, Alessandro Baccei - che abbiamo un bilancio di previsione in assoluto equilibrio e che supera il vaglio di costituzionalità per poi trovarci in sede di rendiconto a dovere evidenziare disavanzi. Non è un fatto tecnico ma di rispetto di obblighi costituzionali. Sono questi i temi che volevo sottoporre a voi in questo momento di affanno".
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