PALERMO. Anche la vendemmia chiude in Sicilia con numeri fortemente positivi. È l’Istituto della vite e del vino a certificare una produzione che segna quest’anno un +25%, pari a 5,5 milioni di ettolitri, contro il 10-15% del dato medio italiano. «Anche in questo caso le condizioni climatiche hanno permesso una crescita sana della pianta e consentito di scongiurare gli attacchi dei parassiti» spiega il direttore Lucio Monte.
Il vitigno più coltivato nell’Isola e che dà il vino rosso più diffuso - e probabilmente anche il più famoso in giro per il mondo - è il Nero d’Avola, mentre fra i bianchi è il Catarratto e si registra una costante crescita di quota del Grillo.
Il Novello anche quest’anno ha fatto registrare un calo, un vino che si sta spegnendo così come la moda che lo ha portato agli inizia degli anni ’90: «Il novello ha contribuito in maniera determinante alla diffusione del vino e della cultura del bere, se oggi abbiamo in Sicilia una certa cultura del bere lo dobbiamo anche a questo vino», sottolinea Monte.
Crescita più contenuta ma sempre significativa è quella raggiunta quest’anno anche dai vini della neo nata Doc Sicilia, che si attesta sul +15%.
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