ROMA. Concorso della scuola ai blocchi di partenza. Il bando, che attende il via libera ufficiale del ministero dell'Economia, «sarà sicuramente pronto nelle prossime tre o quattro settimane» ha assicurato oggi da Parigi il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini. La «Buona Scuola» fissa al 1 dicembre la dead line da rispettare per la sua emanazione.
I posti in palio, riservati a docenti abilitati, sono circa 63.700: 6.800 per la scuola dell'infanzia, 15.900 per la primaria, 13.800 per le medie, 16.300 per la secondaria di secondo grado. I restanti posti, 10.900, saranno destinati agli insegnanti di sostegno e a quelli che residuano dall'ultima fase (la C) della maxi tornata di stabilizzazioni prevista dalla legge 107. Il concorso - ha spiegato il ministro - «sarà in particolare un'occasione per recuperare insegnanti nelle discipline in cui storicamente mancano, come matematica e le materie scientifiche». Tra le materie più gettonate anche lingue e italiano. Sarà inoltre prevista l'introduzione del «sostegno come materia a parte» ha detto ancora la Giannini, in linea con la volontà del governo - ha aggiunto - di «fare della questione dell'accesso per i disabili uno dei capitoli fondamentali anche per la didattica, con un'attenzione alla formazione degli insegnanti e all'organizzazione».
Secondo i calcoli di viale Trastevere potrebbero essere interessati al nuovo concorso circa 250 mila candidati. «Questo nuovo bando permette - ha sottolineato il ministro - di ripartire con il concorso, che è un principio costituzionale, di abbassare l'età media dei nostri insegnanti, che oggi è abbastanza elevata, e offre ai giovani un'opportunità straordinaria». In totale, con l'insieme degli interventi sulla scuola saranno assegnati «180 mila posti sui tre anni». Alle cattedre del concorso si aggiungeranno nei prossimi tre
anni, circa 30 mila stabilizzazioni di altrettanti precari delle Gae che sono rimasti fuori dal piano di quest'anno (tra questi i 23mila maestri della scuola dell'infanzia). Secondo indiscrezioni il Miur starebbe pensando di eliminare la prova preselettiva per le scuole medie e superiori (dove i candidati saranno meno in relazione ai posti), puntando su uno scritto (informatizzato) e un orale (lezione simulata, introdotta per la prima volta nel 2012). Per infanzia e primaria si pensa, invece, di mantenere la prova preselettiva. Alla
primaria, poi, sarà richiesto un livello minimo per l'inglese.
«Il concorso sarà l'unica via di accesso alla professione» ha rimarcato il sottosegretario Faraone che in un post su Facebook attribuisce al Governo un risultato andato oltre le aspettative: «Avevamo detto: 'con la Buona Scuola assumeremo 160.000 docenti, tutti i docenti di cui le scuole hanno bisogno per realizzare in autonomia il loro progetto formativò. E pochi avevano creduto riuscissimo nell'impresa. Un'impresa titanica che nessun governo finora aveva mai tentato. Non ci crederete, ma siamo stati prudenti. Tra il 2015 e il 2018 entreranno in ruolo circa 180.000 insegnanti, forze giovani che daranno una marcia in più alla scuola italiana».
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