Giovedì 19 Dicembre 2024

Qualità della vita al lavoro, nell'Ue italiani i più insoddisfatti

ROMA. Gli italiani tra i 55 e i 64 anni, sulla soglia della pensione, sono i più pessimisti in Europa rispetto al proprio futuro e risultano anche tra i più insoddisfatti della qualità di vita al lavoro. È quanto emerge dalla seconda edizione del Barometro Edenred-Ipsos 2015 sul benessere e la motivazione dei dipendenti europei. Nello specifico l'indagine, condotta da Ipsos in 14 paesi europei e promosso da Edenred, rivela che quando pensano agli anni che li separano dalla pensione gli italiani si sentono i più sfiduciati in Europa (52%) e tra i meno motivati insieme ai cugini d'Oltralpe (55%). Quando, invece, pensano proprio alla pensione, solo il 20% dei connazionali ha già fatto dei piani e dichiara di percepirla «abbastanza vicina», dato di gran lunga inferiore alla media europea (35%). Se la pensione appare una chimera, la situazione non migliora osservando il livello di soddisfazione lavorativa degli italiani 55-64enni. Solo il 37% si dichiara infatti felice al lavoro: l'Italia si piazza dunque sul terzo gradino del podio dei paesi più tristi, insieme a Polonia e Repubblica Ceca. Riguardo alla qualità della vita sul posto del lavoro, il nostro Paese è penultimo con solo il 25% degli intervistati soddisfatti della propria situazione. Peggio di noi solo gli spagnoli. E i datori di lavoro italiani si interessano al benessere dei propri dipendenti sulla soglia della pensione? Quasi uno su due (45%) è attento ma non abbastanza da farci primeggiare in Europa dove ai primi posti svettano Regno Unito (67%) e Olanda (65%). Considerando, infine, il riconoscimento dell'impegno lavorativo, l'Italia si conferma fanalino di coda (46%), appena prima di Polonia e Francia.

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