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Bce, Draghi: "In quattro anni è cambiato tutto"

ROMA. Risparmi salvi e tassi scesi: in quattro anni «è cambiato tutto, proprio tutto». Parola del presidente della Banca centrale europea Mario Draghi che in una lunga intervista che oggi apre il Sole 24 Ore compie un bilancio di metà mandato alla guida dell'istituto di Francoforte e sottolinea che la Bce farà ancora «tutto il necessario» per centrare l'obiettivo di inflazione a medio termine.

«Le previsioni di crescita mondiale sono state riviste al ribasso. Probabilmente il rallentamento non è transitorio», afferma. «La crisi ha causato un forte ribasso del reddito. Rialzarlo dipende da noi. Ciò richiede che si realizzino le riforme strutturali necessarie per aumentare la partecipazione della forza lavoro e la produttività». «Le riforme strutturali non sono popolari, perchè implicano un prezzo oggi per benefici che si materializzeranno in futuro, ma se l'impegno del governo è reale e le riforme sono credibili, i benefici si materializzano più rapidamente, e tra questi c'è anche lo spazio fiscale», precisa. Le priorità «sono scelte politiche, che vanno lasciate completamente nelle mani dei governi».

Draghi aggiunge che oggi sarebbe «prematuro limitare il menù di strumenti oggetto di analisi da parte dei comitati competenti e dello staff della Bce». E per quanto riguarda il rapporto con la Fed, aggiunge, «non c'è un legame diretto tra quello che facciamo noi e quello che fanno loro». Dal discorso di Londra, quando disse che la Bce avrebbe fatto tutto il necessario, «whatever it takes», per salvaguardare l'euro, per Draghi «le cose sono nell'insieme migliorate. Il rischio di frammentazione e di ridenominazione è diminuito di molto, se non sparito». Quanto alla crisi greca, «la fiducia è stata recuperata bene», «certo è stato un altro test molto difficile che l'Unione monetaria ha però saputo affrontare e superare».

«Il debito greco è sostenibile se, prima di tutto, il Governo adempie agli obblighi del programma che ha sottoscritto», «secondo, la sostenibilità del debito richiede un suo alleggerimento». Per il presidente della Bce inoltre «l'unione bancaria va completata», «anche perchè in questo modo uno dei problemi che ha caratterizzato la crisi, il nesso bidirezionale tra banche e Stati sovrani, viene attenuato».

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