ROMA. È l'agricoltura, fra le diverse attività produttive nel Mezzogiorno, a far segnare il maggior tasso di crescita nelle assunzioni nel 2015 con un aumento dell'11 per cento dei lavoratori dipendenti che sale al 31 per cento se si considerano le sole donne. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul secondo trimestre dell'anno, resa nota in occasione della Giornata della divulgazione del rapporto Svimez.
Tra gli occupati, dipendenti e indipendenti, rileva la Coldiretti, è boom anche tra i giovani sotto i 35 anni, con un incremento del 10 per cento che sale al 21 per cento se si considerano i soli giovani del Sud. A dimostrazione del fatto, commenta l'organizzazione agricola, che «l'agricoltura nel Mezzogiorno è oggi capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia a chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. Ma il rilancio del Sud passa anche - sottolinea Coldiretti - dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse inutilizzate del Meridione, o meglio il Capitale inagito, come lo ha definito l'ultimo Rapporto Censis sulla situazione del Paese».
È per questo che Coldiretti ha presentato una serie di progetti che sta sviluppando insieme ai principali gruppi industriali e bancari d'Italia. «Con questi progetti contiamo di accelerare un processo di crescita per l'agricoltura del Sud, di cui si vedono già alcuni segni», ha concluso il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che «la ri-partenza nel Sud e nelle isole, non ha i caratteri (come è accaduto in passato) dell'assistenza o dell'intervento statale, ma si nutre di Sud stesso, di impresa spesso giovane e vocata all'internazionalità».
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