ROMA. "Non sarà l'unica cosa di cui necessita il nostro turismo, bene primario del Belpaese oggetto di molteplici politiche rivelatesi negli ultimi anni più o meno fallimentari, ma l'aumento del limite del contante a 3000 euro, a parte la sua intrinseca necessità, quantomeno post-emergenziale, mostrerà dei significativi effetti nel comparto turistico e specialmente in quello dei pacchetti vacanze in Italia con l'indotto economico e le sue ricadute sul territorio" così Nunzio Bevilacqua giurista esperto economico commenta le conseguenze sul comparto turistico dell'innalzamento del tetto dei contanti da 1000 a 3000 euro contenuto nella Legge di Stabilità.
L'esperto va 'controcorrente' rispetto alla contestazione di chi vede la misura come un possibile favore all'evasione fiscale: "la liquidità di cui negarne l'esistenza e' un non senso, sbloccandone il 'drenaggio', sarà spesa maggiormente per le strutture alberghiere che comunque creeranno imponibile soggetto a tassazione e dunque gettito". "Chi pagherà in contanti - aggiunge - molto probabilmente da parte sua non scaricherà il costo, dando ancora maggiori margini per le casse dello Stato". E conclude "il controllo va fatto su chi oggi riceve il denaro che questa volta deve riemergere, solo così potremo ottenere dei risultati economicamente positivi e realizzare l'equazione, non a tutti nota, che si può avere più contante, più gettito e meno evasione fiscale".
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