Lunedì 23 Dicembre 2024

Fondi europei: Sicilia, Campania
e Calabria a rischio disimpegno

BRUXELLES. Il Programma operativo nazionale Reti e mobilità ed i Programmi regionali di Sicilia, Campania e Calabria 2007-2013 continuano ad arrancare nell'assorbimento dei fondi Ue. A fronte di regioni come Val d'Aosta o Liguria, al 98% e al 95% dell'assorbimento del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr; dati della Commissione Ue) per il periodo 2007-2013, il Pon Reti e mobilità col 57% ed i Programmi regionali di Sicilia (66%), Campania (68%) e Calabria (70%) restano in difficoltà e rischiano il disimpegno dei fondi. Crocetta: puntare a piano sviluppo diffuso per Pmi. La Sicilia in futuro non dovrà più puntare "solo su megaprogetti, ma anche a un piano di sviluppo distribuito e diffuso, che possa valorizzare le pmi" e coinvolgere diversi settori, dall'energia sostenibile al turismo. Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a Bruxelles ieri in occasione della sessione di apertura degli Open Days, la Settimana europea dedicata a Regioni e città promossa da Comitato delle Regioni Ue e Commissione europea. I lavori del primo giorno si sono concentrati sul tema dell'innovazione e sui 100 miliardi di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale che gli sono dedicati per il periodo 2014-2020. Nel campo della ricerca e dell'innovazione sarà importante rafforzare il distretto tecnologico del catanese ma anche "lo sviluppo dello stabilimento di Termini Imerese, specie con le vetture ibride", ha spiegato Crocetta. Fra le altre priorità, ha sottolineato, ci sono "la riconversione della raffineria di Gela per passare all'economia verde e la realizzazione dei piani d'azione per l'energia sostenibile dei 220 comuni siciliani che hanno aderito al 'Patto dei sindaci', che potrebbero generare un aumento del Pil del 4% e oltre centomila occupati". L'innovazione in Sicilia deve essere applicata anche "nel campo del turismo e in agricoltura, puntando sul biologico". I passi avanti sul territorio però, ha avvertito il governatore, saranno sempre legati alla soluzione di "problemi storici della Sicilia, come le infrastrutture, le riqualificazioni urbane, l'accesso al credito, tutte questioni connesse all'innovazione".

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