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Dalla Bulgaria alla Thailandia, qui si vive bene con mille euro al mese

A Sofia i costi dell'energia elettrica e del gas sono ridotti a zero perché ritenuti servizi indispensabili che lo Stato deve offrire ai suoi cittadini, mentre i pensionati non pagano proprio le tasse

Bangkok, Thailandia - Dai tranquilli templi ai mercati esotici e agli affollati nightclub, Bangkok ha qualcosa da offrire a ciascuno. È diventato così popolare, infatti, da battere Londra come città più visitata nel 2013

ROMA. Bulgaria, Tunisia, ma anche Canarie e la Thailandia. Sono questi i Paesi scelti da ben 400 mila italiani che hanno scelto di spendere la propria pensione all'estero. Sì, perchè in questi piccoli paradisi economici si può vivere nel benessere con appena mille euro al mese.

Merito di una tassazione e di un costo della vita decisamente più bassi. Nella capitale bulgara ad esempio bastano 300 euro per affittare un trilocale nuovo e arredato; al ristorante una cena completa non va oltre i 18 euro, ma mediamente si mangia con un massimo di 12 euro. I costi dell'energia elettrica e del gas sono ridotti a zero perché ritenuti servizi indispensabili che lo Stato deve offrire ai suoi cittadini, mentre i pensionati sono totalmente esenti dalle tasse.

Stessa situazione anche in Tunisia e in Marocco. Complice il boom dell'edilizia, in città come Agadir e Dar el-Jadida i prezzi di un appartamento sono un terzo di quelli italiani. Prezzi bassi anche alle Canarie dove l'Iva è al 4 per cento su tutto.

Anche la Thailandia è invasa dai pensionati italiani. Qui i prezzi sono tra il 36 e il 64 per cento in meno rispetto all'Italia. Con 500 euro al mese si affittano 140 metri quadrati completamente arredati, inclusi wifi, piscina condominiale, aria condizionata e servizio di sorveglianza.

E i paradisi esistono anche per i pensionati che non raggiungono i mille euro al mese. A Panama, ad esempio, bastano 700 euro e un età minima (55 anni per le donne, 60 per gli uomini) per ottenere uno sconto automatico del 50 per cento su cinema ed eventi culturali e sportivi, il 30 per cento sui trasporti, esenzione per l'importazione di beni di lusso.

 

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