ROMA. Nessun intervento che mini le fondamenta della riforma Fornero delle pensioni. E un taglio della Tasi sugli immobili che rappresentano l'abitazione principale, sia per i proprietari sia per gli inquilini. A delineare alcuni punti fermi della manovra per il prossimo anno è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che, nel corso di un question time in Parlamento, ha spiegato alcune delle linee guida che il governo sta seguendo per impostare la prossima legge di Stabilità. Una manovra che cercherà di sfruttare al meglio gli spazi ancora percorribili concessi dalla flessibilità Ue e che, ha garantito, porterà l'Italia «in modo strutturale» fuori dalla crisi. I paletti europei saranno rispettati, ha ripetuto il ministro, assicurando che non c'è alcuna intenzione di far «veleggiare l'indebitamento verso il 3%», altro invece è cercare «il modo più efficace per ottenere ulteriori margini» sui conti da Bruxelles, strada che l'esecutivo sta percorrendo, valutando se richiedere anche l'attivazione della clausola per gli investimenti. Indicazioni più precise si avranno già venerdì quando il governo presenterà la nota di aggiornamento del Def. Per ora il ministro conferma che il rapporto deficit Pil si attesterà quest'anno al «2,6% e continuerà a scendere negli anni successivi». A fronte di una maggiore crescita che invece potrebbe essere stimata per il 2015 (si parla di +0,9%, due decimali in più rispetto allo 0,7% stimato ad aprile), mantenere il deficit al 2,6% già libererebbe risorse. Analogamente, a fronte di una previsione di un Pil più robusto per il 2016 (attualmente è fissato a +1,4%) già mantenere il rapporto deficit/Pil invariato (ora è programmato all'1,8% ma è probabile che salga di qualche decimale) creerebbe degli spazi aggiuntivi per finanziare nuovi interventi. Tra le misure è certo che non ci sarà nessuna 'controriformà delle pensioni, nessun intervento «strutturale», ha detto Padoan, spiegando che non sarebbe sostenibile per la finanza pubblica e che metterebbe a rischio anche la valutazione del nostro sistema oggi considerato «in ambito europeo, come uno dei più solidi e sostenibili dell'Unione». Questo non esclude, però, che qualche piccolo correttivo possa comunque essere studiato, a patto che si tenga bene in considerazione che ogni misura ha un costo. Il capitolo flessibilità pensionistica, insomma, in seno al governo non sarebbe ancora del tutto archiviato, e c'è ancora chi punta a introdurre qualche novità già con la legge di Stabilità. Se non si riuscisse con il testo che il governo presenterà alle Camere entro il 15 ottobre, c'è peraltro chi fa notare che durante l'iter parlamentare l'esecutivo può presentare proposte in qualsiasi momento. Una misura che arriverà con certezza sarà invece la cancellazione della Tasi per tutte le 'prime casè, visto che il ministro ha chiarito che sia i proprietari sia i «detentori» non dovranno più sborsare ai Comuni un balzello, dovuto per i cosiddetti 'servizi indivisibilì, che complessivamente è costato agli italiani circa tre miliardi e mezzo. Con le norme attuali in capo agli affittuari va tra il 10 e il 30% di quanto dovuto complessivamente dal proprietario (di seconda casa). Questa quota quindi sparirà, «anche per evitare - ha sottolineato il titolare di via XX settembre - disparità trattamento tra i contribuenti». La manovra sarà anche attenta al Sud, ha ribadito Padoan, spiegando però che non sono necessari «interventi straordinari» ma che bisogna piuttosto implementare nel Mezzogiorno quelle misure che nelle altre aree del Paese già funzionano. Il faro sarà su una gestione più rapida ed efficiente dei fondi europei, ma anche sul rilancio degli investimenti, in particolare per le infrastrutture. Mentre ancora si sta studiando «un eventuale pacchetto di incentivi fiscali per sostenere lo sviluppo delle imprese e gli investimenti nel Mezzogiorno» e con esse la ripresa dell'occupazione che comunque nel primo semestre 2015 ha iniziato a dare segnali incoraggianti.