ROMA. «La flessibilità in uscita per le pensioni produce indubbiamente vantaggi sociali ma anche vantaggi economici». Per il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, dare la possibilità ai lavoratori di uscire anticipatamente anche se con un assegno penalizzato consentirebbe di alimentare «un mix generazionale favorendo l'accesso al lavoro di giovani e questo non può che essere accolto con favore dall'intera industria. Non si tratta - spiega in un colloquio con il Sole 24 Ore - di cambiare la regola della legge Fornero, ma lo spostamento dalla sera alla mattina dell'asticella da 60 a 66 anni ha creato una rigidità che va superata». «Visto che chi vuole restare al lavoro fino a 70 anni ha diritto a una rivalutazione del trattamento, perchè non consentire a chi vuole uscire prima, anche per motivi familiari o personali, di poterlo fare, ovviamente accettando una riduzione dell'assegno? Naturalmente si tratta di calcolare la penalizzazione in modo equilibrato», afferma Baretta. In merito alla legge di Stabilità, sulla composizione della manovra il sottosegretario ribadisce che «le priorità» restano «la completa sterilizzazione delle clausole di salvaguardia e la cancellazione della Tasi sulla prima casa insieme all'Imu agricola e alla tassa sugli 'imbullonati', che sono state annunciate dal premier». Per Baretta le misure sulla pensioni e sugli imbullonati sono di fatto «un incentivo per le imprese così come la decontribuzione. Tutti interventi strategici su cui, sulla base delle risorse disponibili, alla fine bisognerà decidere».