Giovedì 19 Dicembre 2024

Regione, una mano ai cassintegrati
Pronto un bando da 35 milioni

PALERMO. Un corso di formazione e un tirocinio retribuito con 600 euro al mese per chi è finito in mobilità o in cassa integrazione nel 2014. L’assessorato al Lavoro ha pubblicato il bando che stanzia 35 milioni per trovare un nuovo sbocco per almeno 1.500, in futuro 5 mila, fra i lavoratori più colpiti dalla crisi. Ultimo atto di un piano per l’occupazione che prevede già un centinaio di milioni di investimento da destinare al contratto di ricollocazione per almeno duemila disoccupati, a 30 mila tirocini per i giovani e a finanziamenti per la costituzione di nuove imprese. Il bando pubblicato venerdì dall’assessore Bruno Caruso e dalla dirigente Anna Rosa Corsello punta sulle cosiddette misure di politica attiva, che si accoppiano al sostegno al reddito che deve essere assicurato a cassintegrati e lavoratori in mobilità.Dei 35 milioni stanziati, 31 saranno impiegati per finanziare corsi e tirocini e gli ultimi 4 milioni andranno alle agenzie per il lavoro come premio per eventuali contratti a tempo determinato o indeterminato siglati dai lavoratori al termine della prima esperienza. È il meccanismo che sta ispirando tutta la fase attuale di investimento delle risorse per l’occupazione. Saranno le agenzie accreditate dall’assessorato al Lavoro per il piano Garanzia Giovani a canalizzare anche i finanziamenti di questo bando: 17,7 milioni a Catania, 11,4 a Palermo, 686 mila euro a Caltanissetta, 915 mila a Ragusa, 1,3 milioni a Trapani, 311 mila euro a Enna, 1,1 milioni a Messina e 1,3 ad Agrigento. Al bando dovranno rispondere, entro il 15 settembre, le agenzie per il lavoro e gli enti di formazione iscritti nella long list regionale per Garanzia Giovani. Nel frattempo l’assessorato al Lavoro individuerà le persone a cui le agenzie o gli enti dovranno garantire tirocini da 600 euro lordi al mese per almeno 6 mesi e corsi di formazione. «L’obiettivo - commenta Caruso - è far uscire questo personale dal bacino degli ammortizzatori sociali e introdurli in nuovi ambiti di occupazione».

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