
PALERMO. Dichiarato il fallimento della «Casa vinicola Calatrasi». Arriva noi sigilli in contrada Piano Piraino a San Cipirello. Ad emettere la sentenza è stato nei giorni scorsi la sezione fallimentare del Tribunale di Palermo presieduta dal giudice Giuseppe Sidoti. A chiedere il provvedimento erano state le società «Metaenergia», «Etb» e «Gruppo Simonetti», che vantavano crediti per complessivi 154.611 euro. A nulla è valso il tentativo di concordato preventivo da parte di Calatrasi.
«Risulta indubbio - scrivono i giudici - lo stato di insolvenza dell'imprenditore, desumibile, oltre che dal contenuto dei ricorsi, dall' ingente esposizione debitoria nei confronti della Riscossione Sicilia, pari ad oltre 3 milioni di euro». Il collegio di giudici, composto anche da Clelia Maltese e Monica Montante, ha nominato come curatore fallimentare l' avvocato Mario Alesi.

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8 Commenti
Saro
24/07/2015 10:55
32 dipendenti perdono il posto, mentre il Tar riammette i cosiddetti "lavoratori" della formazione ad Agrigento. La Sicilia è questa!
Vito Lo Bue
24/07/2015 15:11
Ma me lo dite voi che torto hanno questi lavoratori che hanno sempre lavorato? Perché questi lavoratori non devono avere più un posto di lavoro mentre chi rovescia e brucia cassonetti a Palermo viene sempre sovvenzionato dalla Regione? perché gli ex-pip che "riscaldano" le sedie negli uffici comunali e regionali da 14 anni sono tutelati? Perché i collaboratori di giustizia sono stati assunti da Crocetta mentre gli operai della Calatrasi sono nella disperazione? O assumiamo tutti o licenziamo tutti. Qual'é la via di mezzo? Un poco per tutti o buttare fuori dalle sovvenzioni chi non ne ha bisogno. Molti sussidiati hanno mariti o mogli con posto fisso anche negli apparati statali. Altri hanno le loro attività intestate ai familiari. Ma sicoome i pochi lavoratori dell Calatrasi portano solo qualche voto, possono morire!
francesco
24/07/2015 18:45
PIP, LSU e Operai forestali oltre al fatto che protestano rumorosamente sono un grosso bacino di voti, i 32 della Calatrasi come altri di piccole aziende non destano interesse, purtroppo questa è la Sicilia.
fabio
24/07/2015 20:20
Il sud è questo.
Claudio
24/07/2015 16:40
Caro Vito, il problema è uno e uno solo: questi signori sono entrati per concorso o per raccomandazione. Il resto sono chiacchiere.
sergio spezi
26/10/2017 11:58
da mia esperienza palermitana posso dirti che in una famiglia Carmelo vote quella lista del partito al potere con preferenze 2-12-22, la moglie rosaria 2-13-23, il figlio 2-14-24 e la suocera 2-15-25, se al controllo (libero accesso) allo spoglio nel seggio ciò risulta, il figlio trova lavoro, e così si controllano i voti in tutta Italia da sempre da tutti i partiti, altro che voti segretì
Verità
24/07/2015 20:57
Caro Claudio, in Sicilia i concorsi sono solo di facciata esiste solo la raccomandazione ( come tu ben sai!! ). Però c'è gente come queste 32 persone che hanno una grandissima dignità perché non devono dire grazie a nessuno.
Isi
24/07/2015 23:38
Nel provvedimento rientra anche la cantina ed i terreni che sono in Tunisia ?
Luisa
26/07/2015 10:26
La verità e che ormai non c'è più coscienza e che qualsiasi cosa si fa la si fa per danaro o successo non c'è più la soddisfazione dell'animo è questo il vero problema io dico sempre che per vivere bene dovremmo morire tutti e rinascere con una nuova mentalità "non fare agli altri ciò che tu non vuoi fatto"
vincenzo
26/07/2015 20:10
Ma quale morire e rinascere sarebbe la stessa cosa ,dobbiamo svegliarci noi come popolo stiamo solo a lamentarci aspettando u ficu chi cari in bocca,dobbiamo ribellarci tutti uniti ci vorrebbe una rivoluzione e poi si che cambierebbe qualcosa.
Antonio 1
26/07/2015 21:31
Dicono che la Regione Sicilia, in qualche Assessorato, è sotto organico! Perché non assume questa gente rimasta senza lavoro?
scuroveggente
17/09/2015 10:52
resterebbero comunque senza un lavoro ma almeno avrebbero uno stipendio......capito, brambilla ?
carlo la brica
26/10/2017 12:05
il barbiere può fare il cuoco e il sarto l'elettricista, tanto è il contribuente che paga