ROMA. La crisi economica in Italia ha colpito soprattutto la fascia di popolazione con redditi più bassi: in percentuale - sottolinea l'Inps nel Rapporto annuale presentato oggi - il decile più povero in termini di reddito della popolazione ha perso il 27% del reddito disponibile rispetto al 2008 a fronte di appena il 5% di perdita del decile più «ricco».
La quota di persone povere è passata in 6 anni dal 18% al 25% della popolazione (da 11 a 15 milioni). La fascia di età più penalizzata è stata quella tra i 50 e i 59 anni.
Oltre 6,6 milioni di pensionati in Italia (il 42,5% del totale) hanno redditi da pensione inferiori a 1.000 euro al mese. Lo rileva l'Inps nel Rapporto annuale presentato oggi spiegando che questa fascia di persone assorbe solo il 18,9% della spesa complessiva ricevendo nel 2014 poco più di 50 miliardi di euro.
L'Inps eroga quasi 21 milioni di pensioni previdenziali e prestazioni di natura assistenziale a favore di oltre 15,5 milioni di persone per una spesa lorda complessiva nel 2014 di 269 miliardi (+0,9% sul 2013). Nell'anno la spesa previdenziale (243,4 miliardi) è aumentata dello 0,6% sul 2013 mentre quella assistenziale (26,17 miliardi) è aumentata del 4%.
I pensionati uomini sono 7,2 milioni (il 46,4% del totale) e ricevono il 55,3% della spesa mentre le donne pur essendo il 53,6% del totale(8,3 milioni) possono contare solo sul 44,7% della spesa. Il reddito pensionistico medio (considerando sia le prestazioni previdenziali sia quelle assistenziali) ammonta a 1.323 euro al mese ma con differenze significative tra gli uomini (1.577) e le donne (1.103). I due terzi dei pensionati (oltre 10,2 milioni su 15,5) prendono meno di 1.500 euro al mese mentre solo 724.000 persone contano su più di 3.000 euro al mese.
La spesa per coloro che hanno oltre 2.500 euro (1,3 milioni di persone) supera i 60 miliardi a fronte dei 50 spesi per la fascia di redditi più bassi (per 6,6 milioni di persone). I pensionati nella fascia fino a 500 euro (1,88 milioni) prendono in media 286 euro al mese mentre quelli tra i 500 e i 1.000 euro (4,73 milioni di persone) prendono in media 707 euro al mese. Il 4,6% dei pensionati con redditi più alti (oltre 3.000 euro) assorbe il 15,2% della spesa con un reddito da pensione medio mensile di 4.335 euro.
«Le regole del sistema contributivo consentono una certa flessibilità in uscita»: lo dice il presidente dell'Inps Tito Boeri nel corso della presentazione del rapporto annuale dell'Istituto. «Flessibilità sostenibile - sottolinea Boeri - significa che chi va in pensione prima deve spalmare il montante contributivo su più mesi rispetto a chi va in pensione più tardi.
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