La deprivazione e la povertà sono ormai la colonna sonora della Sicilia chepatisce. Vivere sotto la soglia di reddito necessario ad acquistareil paniere dei beni essenziali, definisce il concetto statistico di povertà. Vivere in condizione di deprivazione vuol dire, tral’altro, non potere riscaldare la propria abitazione,non riuscire a pagare la rata di mutuo o fronteggiare una qualunque spesa imprevista. Povertà e deprivazione sono due indicatori che vedono la Sicilia occupare la posizione peggiore tra tutte le regioni italiane. Sono indicatori in forte correlazione con il livello di istruzione e con la partecipazione al mercato del lavoro. E non a caso, eccoci in presenza di altre due aree di grave deficit. La nostra regione è infatti la prima in Italia per abbandono scolastico, mentre «risale» al penultimo posto per il livello di competenze nella lettura, acquisite dai giovani quindicenni. Quanto poi al lavoro, la situazione regionale si commenta da sola: nella fascia tra 20 e 64 anni lavorano 43 siciliani su cento rispetto ai 77 del Trentino ed ai 60 della media nazionale. Soltanto la Calabria fa peggio. L' indicatore di fiducia delle famiglie italiane è in decisa risalita. Non conosciamo il dato riferito alla sola Sicilia, ma certo pesa negativamente la circostanza, non da poco, che in tutta Italia, Mezzogiorno compreso, l' occupazione è in risalita, mentre in Sicilia il primo trimestre dell' anno si è chiuso con la perdita di altri 19 mila posti di lavoro. La risposta a questa emorragia non può che essere una sola: andare a cercare fortuna (lavoro) altrove. Perdiamo così cinque mila residenti all' anno. La miscela esplosiva di giovani che se ne vanno e di perdita di posti di lavoro si riflette in un dato segnaletico di grave arretratezza: sopravvivono solo i pensionati. Ormai ne contiamo 90 ogni cento occupati in Sicilia e 72 nella media ita liana. Due grandi malanni dell' Isola sono storicamente l' acqua ed i rifiuti. Né gli ultimi anni segnalano miglioramenti. La Sicilia è la prima regione italiana per la quantità di rifiuti buttati in discarica e l' ultima per la quota di raccolta differenziata. Dell' acqua che possiamo dire? Viaggiamo a livelli lontani dal resto del Paese: 207 litri pro capite al giorno in Sicilia, 280 litri nel nord-ovest e 296 in Calabria. Non sono confortanti neanche i dati sulla salute. In Sicilia registriamo una vita media più breve che nel resto d' Italia; un maschio siciliano vive 79 anni, un trentino quasi 81. Contiamo più morti tra i neonati; ogni dieci mila nati vivi, muoiono 43 neonati in Sicilia e 31 nella media italiana. A volere cercare qualche notazione positiva, potremmo trovare timidi segnali di risveglio nel turismo; ma poi basta un' occhiata alla spesa dei fondi europei, le uniche risorse rimaste per investimenti, e scoprire che proprio l' asse turismo, cultura ed ambiente è quello che va peggio tra tutti gli assi di spesa. Non saranno il sole né il mare a salvarci.