ROMA. La crisi economica ha ridotto la richiesta di servizi domestici da parte delle famiglie ma non del lavoro di cura per gli anziani: nel 2014 - secondo i dati Inps pubblicati oggi - i lavoratori domestici sono diminuiti nel complesso del 5,8% ma tra questi le badanti hanno «tenuto» (da 365.057 a 364.132). In particolare sono aumentate le badanti di nazionalità italiana passate da 56.000 a 63.789 (+13,9%). Le colf italiane sono cresciute lievemente (da 141.351 a 141.983) mentre quelle straniere sono calate di oltre 50.000 unità.
Crescono ancora le colf italiane nonostante il calo complessivo della categoria. Nel 2014, secondo i dati Inps pubblicati oggi, i domestici erano 898.489 con una riduzione del 5,8% sul 2013. Nello stesso periodo, a causa della crisi, le colf italiane sono cresciute del 4,3% superando quota 205.000 e confermando la tendenza avviata nel 2013 (+9,5% in due anni).- Nel 2014 - spiega l'Inps - i lavoratori domestici contribuenti all'Istituto sono diminuiti nel complesso di 54.940 unità (-5,8%) proseguendo la tendenza registrata nel 2013 sul 2012 (-5,1%) dopo il forte incremento registrato nel 2012 grazie alla sanatoria sui lavoratori extracomunitari irregolari.
Le donne rappresentano la stragrande maggioranza della categoria con l'87% del totale (oltre 781.000 persone nel 2014), percentuale in forte aumento dall'inizio della crisi (era al 78,3% nel 2009).
I lavoratori domestici uomini si sono ridotti in modo consistente passando dai 212.441 del 2009 ai 117.037 del 2014. Mentre diminuiscono i domestici nel complesso crescono quelli di nazionalità italiana (+4,3% nel 2014 sul 2013, +9,5% tra il 2012 e il 2014)) con un aumento a livello regionale che segna il +15,5% in Calabria. I domestici stranieri diminuiscono tra il 2012 e il 2014 nel complesso del 15%. Solo nell'ultimo anno le colf stranieri sono diminuite del 14,7% in Campania e del 13,1% in Calabria.
Caricamento commenti
Commenta la notizia