ROMA. Ci sarà il viaggiatore «social» e quello «etico», il forzato del viaggio di lavoro e il fan della semplicità. Poi i puristi culturali e infine i cacciatori di gratificazioni. Sarà diviso in 6 tribù, anche fortemente contaminate tra di loro, il popolo di oltre 1,8 miliardi di persone che entro il 2030 viaggerà ogni anno fuori dai confini nazionali. Emerge dal report Future Traveller Tribes 2030, commissionato da Amadeus e presentato al Travel Technology Day al Teatro Franco Parenti di Milano. Si tratta di 700 milioni di persone in più rispetto al totale dei viaggiatori di oggi. E anche le divisioni in gruppi si sono affinate, aggiornate e aumentate di numero. Nella precedente rilevazione di Amadeus del 2012 le Travellers Tribes erano 4: senior dinamici e pendolari cosmopoliti, clan Globali e top manager. Durante il Travel Technology Day, giornata dedicata al futuro dei viaggi e all'evoluzione del mercato, sono emerse le aspettative sempre più alte da parte del viaggiatore iperconnesso. Il viaggio comincia prima e finisce in un tempo più dilatato rispetto a prima, con l'avvento delle tecnologie digitali e la possibilità di profilare i viaggiatori tramite l''uso dei big data.