PALERMO. Il cibo resta la principale passione delle famiglie, in Sicilia ancora di più che nel resto del Paese, anche se il costo influenza sempre di più la scelta degli alimenti. È quanto emerge da un'indagine dell'Istituto Demopolis diretto da Pietro Vento. L'indagine è stata realizzata nello scorso mese di maggio su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell'universo della popolazione italiana maggiorenne. Pasta, pane, vino, olio, frutta e verdura sono irrinunciabili a tavola mentre il «made in Italy» alimentare ha un considerevole vantaggio competitivo dal momento che il 48 per cento dei cittadini dichiara di fidarsi di più dei cibi prodotti in Italia mentre il 43 per cento si ritiene più garantito dagli alimenti prodotti nella propria regione. Un dato che cresce oltre il 50 per cento in Sicilia. Che cosa influenza oggi le scelte alimentari delle famiglie che si recano a fare la spesa? «Le famiglie cercano di mangiar bene, anche se il potere d'acquisto si è progressivamente ridotto: costo e promozioni, in Sicilia come nel resto del Paese, influenzano oggi, molto più che in passato, le scelte di acquisto alimentare. La sensibilità al prezzo si rivela una variabile determinante: lo ammette il 68 per cento degli intervistati. Sui consumatori incide anche l'abitudine: 6 su 10 dichiarano di prediligere prodotti alimentari già testati e apprezzati in passato. Un condizionamento lo esercita, per il 57 per cento, la notorietà della marca. Per la maggioranza assoluta delle famiglie hanno un peso determinante sulle scelte d'acquisto anche la provenienza e la genuinità percepita. Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine realizzata dall'Istituto Demopolis a poco più di un mese dall'apertura dell'Expo». Qual è la percezione dell'Expo nell'opinione pubblica? «È un'immagine in chiaro-scuro quella che emerge dalle risposte dei cittadini, anche se a prevalere sono le connotazioni positive. Per 6 intervistati su 10 sarà una vetrina per l'immagine del nostro Paese, un'opportunità di promozione del “made in Italy”; il 51% teme però uno spreco di denaro pubblico. Decisamente più critico, probabilmente a causa di un avvio non del tutto “felice”, è il giudizio sull'Expo espresso dall'opinione pubblica siciliana: oltre il 40% degli intervistati, decisamente scettici, appaiono convinti che si tratterà solo di un importante evento di facciata, senza effettivi benefici per l'economia regionale e locale». Qual è stato l'effetto del messaggio del Capo dello Stato in occasione della sua visita all'Expo? «I cittadini sembrano aver particolarmente apprezzato il messaggio del presidente Sergio Mattarella, il suo forte richiamo ad un senso etico nel consumo del cibo e nella riduzione dello spreco alimentare: un insulto, secondo il Capo dello Stato, alla società e all'economia dei Paesi più poveri. È un tema centrale, che dovrebbe forse caratterizzare maggiormente l'esposizione universale di Milano». Di certo tra gli italiani restano forti le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare. Di cosa si fidano di più? «Negli ultimi anni, le ripetute emergenze connesse alla sicurezza alimentare hanno innescato fra i cittadini, negli ultimi anni, una certa apprensione sulla qualità dei cibi consumati. Il “made in Italy” ha un considerevole vantaggio competitivo: il 48% dei cittadini dichiara di fidarsi di più dei cibi prodotti in Italia, il 43% si ritiene più garantito dagli alimenti prodotti nella propria regione o nella zona in cui si vive: un dato, quest'ultimo, che cresce in modo significativo oltre il 50% in Sicilia. Meno di uno su dieci predilige una provenienza estera». I cittadini sono interessati a un'informazione in tema alimentare? «In un Paese dalla solida tradizione alimentare come l'Italia - secondo i dati di Opinion Lab, il monitor sull'opinione pubblica dell'Istituto Demopolis - il 71% degli intervistati manifesta il proprio interesse ad una maggiore informazione sui temi dell'alimentazione». Qual è l'atteggiamento dei siciliani in tema di alimentazione? «Nel nostro Paese, e in Sicilia ancora di più, il cibo resta una passione, un piacere: sembra quasi impensabile, oggi, incontrarsi nel tempo libero senza magari ritrovarsi a cena, da amici, in casa, in pizzeria. O anche soltanto per un aperitivo. Secondo i dati dell'Istituto Demopolis, il 60% ha seguito nell'ultimo anno un programma di cucina in tv. Il 57% ha provato nuove ricette, la maggioranza assoluta ha consultato una guida, per lo più online, per la scelta di un ristorante o una trattoria. E ancora, il 42% ha partecipato a una degustazione enogastronomica o a manifestazioni locali collegate al vino o al cibo». Quali sono le produzioni irrinunciabili italiane sulla tavola delle famiglie? «Alcune produzioni italiane appaiono irrinunciabili sulle tavole delle famiglie. Ancorato alla tradizione, l'88% non rinuncerebbe mai alla pasta e al pane, 6 intervistati su 10 non vorrebbero mai dover sostituire il vino italiano. La maggioranza assoluta degli intervistati non rinuncerebbe all'olio, alla frutta ed alle verdure, protagonisti assoluti della dieta mediterranea».