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L'Italia riparte ma il meridione resta indietro

Calabria e Sicilia nella mappa degli insediamenti industriali sembrano afflitte da un processo di desertificazione. Secondo lo Svimez, la disoccupazione sarebbe del 31,5% invece del 19,7%

PALERMO. Non accadeva da quattro anni. L' economia italiana torna a crescere, ma lo fa lasciandosi dietro un pezzo importante; come una zattera alla deriva, il Mezzogiorno vede allontanarsi ogni giorno di più il resto del Paese. Possiamo quindi salutare come un fatto positivo la ripartenza dell' economia italiana, ma dobbiamo al contempo segnalarne la fragilità; senza l' inclusione del Mezzogiorno, l' Italia è destinata a restare un' anatra zoppa.

Ma quanto c' è di meridionale in questa poderosa macchina da guerra che è l'industria italiana? Poco, davvero poco. E più si scende verso sud, in direzione di Calabria e Sicilia, e più la mappa degli insediamenti industriali appare afflitta da un processo di desertificazione.

È un Sud a rischio desertificazione umana e industriale, annota la Svimez nel suo ultimo Rapporto, dove si continua a emigrare, a non fare figli, ad impoverirsi, dove manca il lavoro, l' industria continua a soffrire di più, i consumi delle famiglie crollano e la disoccupazione corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%. Se non è un bollettino di guerra, poco ci manca.

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