PALERMO. Centro-Nord chiama Sicilia per un carico di due tonnellate di mandorle sgusciate per biscotti e cantucci. Per cominciare. Perché questa commessa, che darebbe lavoro ad aziende agricole e di conseguenza a lavoratori del settore nell' Isola, potrebbe essere moltiplicata per quindici, per un totale di trenta tonnellate. È il primo segnale concreto dell'effetto positivo che la promozione del «marchio unico nazionale» portata avanti da Conflavoro potrebbe dare all'economia locale. «È un sistema anticontraffazione, che garantisce che i prodotti siano fatti solo in Italia, con materia prima italiana, una certificazione volontaria di conformità d' origine e tipicità italiana- spiega Giuseppe Pullara, vicepresidente di Conflavoro e agrigentino, intervenendo a Ditelo a Rgs -.Sono troppi gli alimenti spacciati per italiani e che poi contengono, per esempio, farine russe o americane, piuttosto che pistacchi iraniani. Se per ottenere la certificazione è necessario utilizzare prodotti italiani, le aziende saranno indotte a rivolgersi ad altre aziende italiane produttrici di quella determinata materia prima».