«Il numero dei disoccupati siciliani over 45 è raddoppiato negli ultimi anni. L'Isola sta vivendo una situazione drammatica». Parola del docente di Economia e finanza del centro studi universitari (Cesu) Giovanni Scoglio, che ieri mattina è stato ospite alla trasmissione radiotelevisiva «Ditelo a Rgs».
Qual è la situazione che stanno vivendo i siciliani, dai 40 anni in su, che prima avevano un lavoro e adesso lo hanno perso?
«I dati che riguardano questa tipologia di cittadini sono preoccupanti. La disoccupazione in Sicilia tra gli over 45, è pari al 12,7 per cento, contro un livello nazionale che è del 6,2 per cento. Ciò vuol dire che la situazione è peggiorata moltissimo. Nel 2008 ad esempio a livello nazionale eravamo al 3 per cento. Quindi il dato è raddoppiato. La stessa cosa è successa in Sicilia. Basta aprire i giornali e seguire i tg, per leggere e vedere storie di disperazione. Sono cittadini che prima avevano un regolare lavoro e poi dal nulla si sono ritrovati senza certezze e pieni di angosce e malinconie».
Questa fetta di disoccupati siciliani sono in maggioranza uomini o donne?
«La disoccupazione degli over 45 è in maggioranza maschile. La situazione femminile paradossalmente va meglio. Addirittura registra dati positivi. Infatti, nonostante il periodo di crisi economica che tutto il Paese sta vivendo, le donne hanno subito un aumento occupazionale: dal 34 per cento al 42 per cento. Quindi, mi sento di dire con certezza che la mancanza di un lavoro per gli over 45 è prevalentemente un problema maschile».
Ma quali sono le cause principali che hanno raddoppiato di fatto la disoccupazione dei siciliani che hanno oltrepassato i 40 anni?
«Le cause di questa disoccupazione over 45 sono da attribuire alla crisi economica che stanno attraversando quasi tutte le aziende italiane. Le imprese che fino ad oggi sono state abbastanza certificate e inoltrate nel mondo del mercato, si sono viste ridurre all'improvviso le commesse e così di conseguenza hanno dovuto tagliare purtroppo la forza lavoro. Questa categoria over 45 è formata da gente che prima aveva un posto di lavoro e che a causa dei problemi aziendali si è vista cadere il mondo addosso. Sono degli uomini con alle spalle una lunga esperienza. Si tratta di siciliani che svolgevano tutti i giorni un'attività retribuita stabilmente e che è venuta a mancare di botto».
Questa perdita improvvisa di un punto di riferimento importante come il lavoro, influisce anche nello stato d'animo di questa gente? Ci sono casi di persone che a 45 anni, dopo aver perso il posto di lavoro, hanno avuto anche una crisi depressiva?
«Sì, certo. La depressione anzi, colpisce proprio queste persone. Dopo aver preso una grande botta, ricominciare a 20 anni è molto più semplice che rialzarsi a 50 anni. È più facile per un ragazzo giovane girare per tutte le aziende alla ricerca di un lavoro. Ma un uomo di 40/50 anni che fino ad ora ha avuto un posto di lavoro fisso, avrà sicuramente impegni finanziari e familiari. Quindi, perde l'entusiasmo e si butta giù con ricadute bruttissime. Se poi questi quarantenni e cinquantenni hanno una famiglia, si sentono pure poco realizzati e quindi il malessere che vivono dentro ricade anche e soprattutto sui familiari. Così nasce una situazione di disperazione dalla quale è difficile uscire con serenità».
La disoccupazione over 45 si riscontra maggiormente in quali città siciliane?
«Le città colpite sono soprattutto Enna e Caltanissetta. Invece, quella che registra meno disoccupati di quest'età è Ragusa. I motivi possiamo solo ipotizzarli. Credo che la ragione principale sia la posizione in cui si trovano queste località. Intanto le aziende che hanno dimezzato i dipendenti e che quindi, hanno fatto più licenziamenti si trovano a Enna e Caltanissetta. Due città che sono posizionate nella parte interna della Sicilia, quindi, magari la lontananza dal mare ha diminuito gli affari».
Ma questi uomini che sono rimasti senza lavoro, prima che attività svolgevano?
«La maggioranza di questi uomini operava soprattutto nel mondo dell'edilizia. Proprio questo settore ha subito maggiormente la crisi economica e ha così fatto più licenziamenti. Molti cinquantenni, infatti, sono ex dipendenti edili. Nel mondo dell'edilizia ormai non si assume più. Ma non solo. Anche il mondo del commercio ha fatto una strage. Numerosi negozi, infatti, hanno chiuso i battenti in Sicilia. Un imprenditore quando attraversa un momento di crisi, deve fare dei tagli e quindi i primi a saltare sono proprio i dipendenti. Però, ci sono buone notizie, anche se poche. Infatti, le aziende cercano delle figure professionali legate al management, cioè alla gestione. È cresciuta del 20 per cento la richiesta da parte delle imprese di gente che si occupi di ruoli gestionali e non manuali. Nel management inoltre, chi assume cerca e fa molta attenzione all'esperienza del lavoratore. Un uomo può gestire bene solo se ha lavorato molto in passato».
Cosa dovrebbe fare la politica per fronteggiare questa situazione che coinvolge una bella fetta della popolazione siciliana?
«Dovrebbe fare molto di più, rispetto a quello che fa. Gli incentivi regionali momentanei che vengono dati a questa categoria, ad esempio il progetto di ri-collocazione, lasciano il tempo che trovano. Sì, potrebbero essere una boccata d'ossigeno per queste persone ma bisogna risistemare e finanziare le aziende, creare delle strutture più durature, più stabili. Per farlo, ovviamente, l'amministrazione dovrebbe agevolare proprio le aziende. La crisi economica colpisce le imprese che di conseguenza licenzieranno. Quindi, bisognerebbe alleggerire le imprese dal macigno sempre più pesante delle tasse. Dare delle agevolazioni fiscali alle aziende, munirle di bonus e di altri incentivi ma per assumere definitivamente gli over 45. Questo deve fare la Regione».
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