PALERMO. Né il governo né i vertici dell’Ars hanno ricevuto i leader sindacali al termine dello sciopero di stamani contro i tagli ai regionali previsti nella Finanziaria. Segnale che sulla norma c’è un accordo generale, anche se da verificare al momento del voto.
Il condizionale è sempre d’obbligo visto che si moltiplicano, anche nella maggioranza, le prese di distanze dalla Finanziaria. A inizio lavori è stato Fabrizio Ferrandelli (Pd) ad annunciare il proprio voto contrario alla manovra. Il parlamentare del Pd ha criticato l’assenza di Crocetta (impegnato a Roma in consiglio dei ministri) attribuendole un valore politico: “Il presidente della Regione intervenga assumendosi la responsabilità della manovra che porta la sua firma. Si assuma a viso aperto la responsabilità di fronte ai siciliani, cioè a chi gli ha affidato il compito di governare.
Si è presidente della Regione sempre e comunque, in ogni istante e non ad intermittenza. Se viceversa, così come ha dichiarato ieri, la disconosce deve spiegarci perché dovremmo votare un documento che probabilmente sconfesserà il giorno dopo all'emergere delle evidenti criticità e contraddizioni. Insomma, oggi mi deve convincere che si tratta di quella che, proprio non molto tempo fa, ha definito la legge 'salva Sicilia'. Se non lo fa, annuncio sin d'ora che non voterò una manovra figlia di nessuno e 'affonda Sicilia”.
In mattinata era stato Pippo Digiacomo, altro parlamentare del Pd, a protestare contro il mancato finanziamento dell’aeroporto di Comiso: “Pronto a dissotterrare l’ascia di guerra”. Ma ad apertura dei lavori l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha assicurato che il governo sta lavorando per superare tutti i problemi che questa Finanziaria lascerà aperti per mancanza di risorse: “Dal finanziamento al sistema aeroportuale ai fondi per l’assistenza sociale (reddito minimo) fino a quelli per i trasporti e per il mondo della cultura, troveremo le risorse entro luglio. Siamo certi che arriveranno altri finanziamenti”.
L’assessore ha fatto riferimento ad almeno 230 milioni già in corso di definizione con il governo nazionale. Ma anche a risorse frutto di sentenze in favore della Regione su tributi che fino a ora ha incassato lo Stato: “Sull’incasso delle accise che riguardano l’energia potrebbe non essere applicabile l’accordo di due anni fa che ha previsto la rinuncia ai contenziosi”.
Approvati i primi 5 articoli della Finanziaria. Fra questi, anche quello che permette di stipulare un mutuo da 150 milioni per finanziare i Comuni. Passa anche la norma che permette di coprire 673 milioni del buco di bilancio utilizzando i l cosiddetto Fondo di sviluppo e coesione: si tratta di somme che dovrebbero essere destinate a investimenti e che eccezionalmente vengono dirottate verso il pagamento del contributo che lo Stato impone alla Regione per il risanamento della finanza pubblica nazionale.
Approvato anche l'articolo che stanzia 19,5 milioni per i futuri Liberi consorzi di Comuni. Somme che serviranno sostanzialmente a pagare gli stipendi al personale delle ex Province.
L'Ars ha approvato la norma che proroga i contratti dei precari degli enti locali, con una spesa di circa 300 milioni di euro. Con un emendamento del deputato Mariella Maggio (Pd) sono stati prorogati anche i rapporti di lavoro dei seimila Asu.
Con un emendamento del M5s, l'Ars ha cassato con voto segreto (31 voti a favore, 31 contrari e 1 astenuto) la norma della Finanziaria che prevedeva l'assunzione degli ex 186 dipendenti Coinres dell'Ato Palermo.
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