PALERMO. Più fondi per i Pip, la stabilizzazione dei netturbini precari dei vecchi Ato, il rifinanziamento del bonus bebè, l’aumento del finanziamento ai consorzi universitari e, soprattutto, la cancellazione della riforma delle pensioni e dei tagli a regionali e forestali: c’è tutto questo, e molto di più, nella valanga di 1.500 emendamenti che ha sommerso la Finanziaria e il bilancio. Ieri è cominciata in commissione la maratona che porterà all’approvazione della manovra entro la notte fra il 30 aprile e l’1 maggio. Ed è un cammino tutto in salita. Il clima è da assalto a quella che viene percepita come l’ultima diligenza, anche se la maggior parte degli emendamenti non supererà l’esame in commissione per mancanza di copertura finanziaria. Molte proposte - spiegano i tecnici della commissione - puntano alla soppressione o alla modifica della riforma che riduce le future pensioni dei regionali adeguandole a quelle degli statali. È il cuore della manovra dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. Da Forza Italia a vari partiti del centrosinistra, in tanti puntano almeno ad ammorbidire il taglio.