MILANO. Con l'Expo sono in arrivo in Italia 8 milioni di stranieri in più, per un totale di 59 milioni di arrivi, che generano una spesa aggiuntiva stimata in 5,4 miliardi. È quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti sull'impatto economico dell'arrivo dei turisti stranieri per l'Expo 2015 in occasione della presentazione del «Terminal del Gusto» che, nel porto di Civitavecchia, in località denominata Calata Principe Tommaso di Savoia, darà nuova vita agli antichi mercati Traianei ed avrà il compito di accogliere i turisti croceristi e passeggeri in transito sui traghetti per le isole maggiori. «L'agroalimentare Made in Italy si afferma - sottolinea la Coldiretti - come il vero motore della presenza dei turisti stranieri in Italia per l'Expo che si traduce in occasioni per mangiare fuori, ma anche nell'acquisto di souvenir del gusto. La spesa media per arrivo è stimata in 675 euro ed è destinata per un terzo (32 per cento) all'acquisto di prodotti alimentari o ai pasti consumati in ristoranti, trattorie o pizzerie. Nel dettaglio il 18 per cento delle spese sostenute da turisti stranieri nel corso del soggiorno in Italia per l'Expo sono riconducibili ai pasti consumati in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie per un totale di oltre un miliardo di euro ai quali vanno aggiunti 750 milioni di euro riconducibili all'agroalimentare per acquisti in supermercati e negozi di prodotti tipici locali che pesano per il 14 per cento». «L'acquisto di prodotti tipici come ricordo della permanenza in Italia per l'Expo è favorita - sottolinea la Coldiretti - dalle molteplici occasioni di valorizzazione dei prodotti locali avviate lungo tutta la penisola, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo. L'Italia è l'unico paese al mondo che - precisa la Coldiretti - può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 269 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario, 4813 specialità regionale e 415 vini di alta qualità, ma anche una presenza di residui chimici nei cibi di appena lo 0,6 per cento, dieci volte inferiore alla media dei Paesi extracomunitari e meno della metà della UE». «Tra le altre voci di spesa significative ci sono quelle per l'alloggio e i trasporti che - stima l'associazione di categoria - assorbono il 25 per cento del budget disponibile per un totale stimato in 1,35 miliardi, anche per effetto dei rincari che si sono verificati attorno all'area espositiva e quelle nell'acquisto di abiti, calzature ed altri oggetti di manifattura per un importo di oltre 1,3 miliardi, pari al 24 per cento. Più contenute le spese per attività culturali, ricreative e di intrattenimento svolte durante il soggiorno in Italia per una cifra che supera i 900 milioni (17 per cento)».