ROMA. La fiducia delle imprese è in «deciso miglioramento» a marzo e sale a 103 dal 97,5 di febbraio toccando il livello più alto da luglio 2008. È quanto comunica l'Istat nelle prime elaborazioni diffuse con la nuova base 2010=100. La crescita riguarda tutti i settori. La manifattura passa a 103,7 da 100,5 segnando un record da giugno 2011. Della manifattura migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Nelle costruzioni l'aumento dell'indice è a 116,0 da 108,5 e il progresso riguarda i giudizi sugli ordini e piani di costruzione, ma anche «seppur lievemente», secondo l'Istat, le attese sull'occupazione. Per i servizi di mercato la fiducia cresce a 108,1 da 100,4 e per il commercio al dettaglio a 103,0 da 101,0. Il balzo della fiducia delle imprese a marzo documentato dall'Istat è «un dato positivo perchè è la conferma di un trend che da un pò di mesi si è attivato e che abbia una continuità». Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che però aggiunge anche che quel che avviene «in coda ad una crisi» tende a non essere stabile e quindi «è ragionevolmente immaginabile che possa capitare che abbiamo un mese di euforia e poi un momento di caduta. Siamo in questa fase - sottolinea - e dunque il fatto che i mesi di fiducia si stabilizzino nel tempo e si confermino credo che sia un elemento che ci dice che questa fase tende al positivo ed è sicuramente un buon segno» Intanto la fiducia dei consumatori segnala un nuovo aumento a marzo e sale al 110,9 dal 107,7 di febbraio (quando aveva segnato il livello più alto da giugno 2002). Lo comunica l'Istat nei primi dati diffusi con la nuova base 2010=100. A crescere è soprattutto la componente economica rispetto a quella personale. La crisi «non può certo dirsi conclusa» e «le famiglie sono ancora attanagliate da una morsa che non lascia respiro», secondo Federconsumatori e Adusbef, che giudicano «inverosimili i dati diffusi dall'Istat in merito alla fiducia dei consumatori» al livello più alto dal 2002. Le associazioni ricordano che persino la spesa per i prodotti alimentari è ridotta al minimo e anche i consumi pasquali calano del 7%, secondo le stime dell'Osservatorio nazionale Federconsumatori. «L'unico modo per accrescere realmente la fiducia delle famiglie è quello di restituire ai cittadini quelle prospettive e quelle possibilità che da troppo tempo non hanno più, intervenendo per rilanciare il potere d'acquisto, l'occupazione e la domanda interna», dichiarano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.