LONDRA. L'Enel chiude il 2014 con un risultato netto in forte contrazione (-84%) a 517 milioni di euro. La diminuzione, afferma il gruppo nella nota sui conti approvati ieri dal cda, «è principalmente attribuibile alle perdite di valore ed all'incremento degli oneri finanziari netti».
Come già annunciato a febbraio, i ricavi sono stati pari a 75,8 miliardi, mentre l'indebitamento è sceso un pochino più del previsto, a 37,38 miliardi. Le vendite di energia elettrica si sono attestate a 261 TWh (-3,5%), ma a pesare sul 2014 sono soprattutto «perdite di valore per complessivi 6.427 milioni di euro: tra questi si segnalano gli adeguamenti al fair value delle attività nette possedute per la vendita afferenti a Slovenskè elektrarne (per 2.878 milioni di euro, identificati in base al presumibile valore di realizzo della partecipazione in oggetto), degli asset relativi alla generazione da fonte convenzionale in Italia (per 2.108 milioni di euro) a seguito del perdurare della crisi che ha colpito tale settore, dei diritti di sfruttamento dell'acqua di alcuni fiumi nella regione di Aysèn in Cile (per 589 milioni di euro) per effetto della sopravvenuta incertezza in merito al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione di una serie di centrali idroelettriche, nonchè degli avviamenti rilevati sulle CGU »Enel Russia« e »Enel Green Power Hellas« per complessivi 194 milioni di euro, sostanzialmente per effetto dello scenario di mercato dei due paesi». Il cda dell'Enel propone all'assemblea un dividendo per il 2014 pari a 0,14 euro per azione, contro gli 0,13 dell'anno precedente. L'utile netto ordinario, sul quale si calcola la cedola, si attesta a 2,9 miliardi, in calo del 4% sul 2013.
Il dividendo 2015 dell'Enel salirà ad almeno 0,16 euro, mentre quello 2016 arriverà a 0,18 euro. È quanto si legge nel piano industriale, che «introduce una nuova politica dei dividendi, che offre certezza nel breve termine e un significativo potenziale di crescita nel medio termine». Il payout 2015 aumenterà al 50% e crescerà di 5 punti percentuali su base annua fino al 65% nel 2018. In caso l'utile ordinario si attestasse sotto la guidance, si prevede un dividendo «minimo» di 0,16 euro per il 2015 e di 0,18 per il 2016.
L'Enel prevede, nel piano strategico 2015-2019, 18 miliardi di euro di investimenti destinati alla crescita industriale nel quinquennio, 6 miliardi di euro in più rispetto al piano precedente. Lo annuncia il gruppo elettrico. Il focus sarà sulle reti (crescita organica in America Latina e profonda trasformazione digitale in tutte le aree geografiche), sulle rinnovabili (crescita del 50% della capacità aggiuntiva); generazione non-merchant e retail (crescita della base clienti e nuovi servizi).
Nel piano 2015-2019 l'Enel, che sta facendo dismissioni per circa 2 miliardi, prevede che altri 3 miliardi di asset da dismettere «si renderanno disponibili». In questo modo il Gruppo prevede di liberare fino a 5 miliardi, da impiegare tra l'altro per la riorganizzazione delle attività in America Latina. «Si prevede - afferma l'Enel - sotto tale aspetto che nel complesso il piano non abbia effetti sull'indebitamento e possa promuovere l'aumento dell'utile netto di circa 200 milioni entro il 2019, al netto delle dismissioni».
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