ROMA. «L'indennità ottenuta dai piloti Alitalia è fuori dal comune. Il massimo percepito da tutti gli altri lavoratori in Cassa integrazione è di 1.161 euro netti. I piloti Alitalia, invece, fin dal principio hanno percepito circa 8mila euro mensili, ovvero l'80% della loro retribuzione. Ci fu un'ottima contrattazione da parte dei sindacati. In ogni caso, ora su questa anomalia intendiamo intervenire». Lo afferma il sottosegretario ai trasporti Riccardo Nencini in un'intervista al Messaggero.
«Le strade possibili sono due. O porre un tetto per legge alla cassa integrazione, e in questo caso sarà il Parlamento a dire l'ultima parola su quanto e come ridurre la contribuzione che lo stato concederà d'ora in avanti. Oppure - spiega Nencini - potremmo agire con un provvedimento del governo e stabilire che la Cassa integrazione si occupa di provvedere per l'80%
delle retribuzioni ma escludendo le indennità. In questo modo la retribuzione complessiva arriverebbe a circa 4mila euro». L'obiettivo, sottolinea è, «affermare un principio di equità più generale». Sulla possibilità che una parte consistente dei piloti Alitalia abbia ricevuto la cassa integrazione mentre aveva già ottenuto un altro lavoro, «è una cosa gravissima, che andrà
dimostrata, ma che - rileva Nencini - in ogni caso riguarda soprattutto la magistratura».
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