PALERMO. «Diversi enti e scuole di formazione hanno dato la loro disponibilità per consentire nelle proprie officine le prove di certificazione per i saldatori. La prossima settimana saranno fatti i test e i candidati idonei saranno assunti». Sorride Nunzio Reina, presidente della Confartigianato Palermo, nell'annunciare a Ditelo a Rgs che la fine di un percorso paradossale per il mondo del lavoro siciliano sembra vicinissima.
La storia è nota ed è stata sollevata proprio dalla trasmissione radiotelevisiva e dal Giornale di Sicilia. Un'azienda specializzata nel settore delle saldature, la CM impianti srl, è disposta da tempo ad assumere una decina di operai per lavorare all'interno dei Cantieri navali di Palermo, ma non può farlo per un cortocircuito del mercato e della formazione. Grazie al lavoro di raccolta di curricula e di colloqui fatto da Confartigianato Palermo, ci sono una quarantina di saldatori candidati a questi posti. Ma non basta dire di sapere fare il saldatore, bisogna dimostrarlo, anzi certificarlo. Occorre adeguarsi alle norme previste da Uni En Iso 9606/1, ma la ditta non sa dove fare le prove pratiche per ottenere le qualifiche richieste dalla legge: all'interno dei cantieri non si possono fare; locali idonei fuori non ne riesce a trovare. Da qui l'appello agli enti di formazione e agli istituti professionali.
Pochi giorni fa, la preside del professionale D'Acquisto di Bagheria ha offerto la disponibilità dei laboratori dell'istituto. L'intoppo è superato?
«Finalmente siamo alla fine del percorso. L'azienda CM si recherà la prossima settimana all'istituto di Bagheria e procederà alle prove dei vari candidati in maniera trasparente. Poi farà le convocazioni per le assunzioni».
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