MILANO La battaglia per le torri della Rai non è ancora finita. Il divieto imposto dal governo a Viale Mazzini di cedere il 51% di Rai Way potrebbe non chiudere la partita aperta dall'offerta di Ei Towers, la controllata di Mediaset sulla cui rete viaggia il segnale del Biscione. Ad esserne convinta è in primo luogo la borsa dove Rai Way, dopo lo stop di ieri, è ripartita (+3,4%) insieme a Ei Towers (+1,55%), segno che il mercato, oltre a ritenere auspicabile una concentrazione tra le società di trasmissione, continua a credere che l'offerta della Cologno Monzese rappresenti un punto di non ritorno per il 'risiko' del settore, in fermento anche sul fronte delle antenne Tlc (Telecom intende quotare le sue mentre Wind sta per chiudere la cessione ad Abertis). 'Rotto il ghiaccio' con l'opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) che valorizza Rai Way 1,2 miliardi di euro, ora Ei Towers e Mediaset aspettano le valutazioni ufficiali del cda presieduto da Camillo Rossotto. Il testo unico della finanza impone che vengano diffuse dopo la pubblicazione del prospetto che Ei Towers dovrà depositare entro 20 giorni dall'annuncio dell'opas e la Consob approvare nei 15 giorni successivi, salvo sospendere i termini per chiedere integrazioni. In quella sede si vedrà che cosa il cda di Rai Way, nell'interesse di tutti i soci, pensa di un'offerta a cui il mercato e gli analisti guardano con molto interesse. E se - pur con il vincolo al mantenimento del 51% del capitale in mano pubblica - dovesse arrivare qualche segnale di apertura non è escluso che Ei Towers possa modificare la sua offerta, magari rinunciando a quella soglia del 66,7% del capitale a cui è condizionata l'efficacia dell'opas. D'altra parte è stato lo stesso Silvio Berlusconi, parlando con i suoi fedelissimi, a dire di essere disponibile a rinunciare al controllo Rai Way. Mentre il premier Matteo Renzi ha invitato a considerare quella di Ei Towers «un'operazione di mercato». Per capire se questi scenari acquisteranno concretezza bisognerà attendere alcune settimane, nel corso delle quali le diplomazie potranno verificare la percorribilità di una 'terza via'. Ma sarà importante anche il giudizio dell'Antitrust sulla concentrazione. Qui i tempi potrebbero essere ancora più lunghi visto che, dopo aver notificato l'opas il 24 febbraio, l'Agcom ha 15 giorni per decidere se avviare un'istruttoria che potrebbe durare fino a 75 giorni. Se però la vendita della maggioranza di Rai Way a Mediaset è stata accolta con un coro di no dalla politica - incluso quello di Renzi - inizia a raccogliere qualche consenso la creazione di un «campione nazionale» delle torri indipendente o partecipato in modo equilibrato dagli operatori, i cui servizi siano sottoposti al controllo di Antitrust o Agcom. Il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ha proposto «un modello Snam e Terna» con lo scorporo della rete che «potrebbe essere interamente pubblica, o pubblica e privata» ma senza «produttori di contenuto» nel capitale e «sotto il controllo di un'autorità indipendente». Anche per Pierluigi Bersani «il modello è Terna». «Mi aspetto che Antitrust e Agcom dicano che serve un operatore indipendente» anche se «non necessariamente pubblico». Intanto la Rai deve rispondere entro lunedì a una richiesta della Consob che vuole indicazioni sulla sua posizione rispetto all'opas di Ei Towers. Per quanto riguarda la possibilità di cedere il 51%, la presa di posizione di Renzi avrebbe reso nei fatti superflua la risposta.