ROMA. In Italia dal 2008 al 2013 gli agriturismi sono cresciuti del 13,1%, passando da 18.500 a 20.900 unità. E sono aumentati soprattutto quelli guidati da donne. Nel 2013 - secondo la pubblicazione dell'Istat «Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo» - il numero di aziende agrituristiche sfiorava le 21 mila unità e il 35,6% era gestito dal gentil sesso. La quota di aziende gestite da donne è alta soprattutto nelle regioni dove l'agriturismo è una realtà più recente. Il podio spetta alla Basilicata dove, rispetto al totale regionale degli agriturismi, quelli 'rosà sono il 57,1%. Seguono la Valle d'Aosta con il 54,7%, la Liguria con il 52,2% e la Campania con il 48,7%. A fine 2013, il 19,7% delle aziende agrituristiche italiane era concentrato in Toscana; seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (14,8%), la Lombardia (7,3%) e il Veneto (6,9%). Le aziende più grandi sono localizzate in Puglia e in Sicilia (24 e 18 posti letto per azienda), mentre quelle di dimensioni minori si trovano in Campania e in provincia di Bolzano (10 e 9 posti letto per azienda). Nel quinquennio considerato aumentano anche gli agriturismi con alloggio (+11,5%), mentre i posti letto salgono da 189 a 225 mila unità. Nello stesso periodo crescono anche le aziende con ristorazione (+17,8%) e i posti a sedere (+20,6%). Tra le attività offerte, aumentano le osservazioni naturalistiche (+60,1%) e quella dei corsi (+25,8%). Una novità nata nel 2010 e molto apprezzata è quella degli agriturismi che svolgono attività di fattoria didattica (+56,4%), un servizio che ha l'obiettivo di avvicinare l'agricoltore a un pubblico, di adulti e bambini, interessato ad approfondire il vivere quotidiano in campagna che da sempre contribuisce a salvaguardare il territorio.