Ormai ci sono tre «Italia»: Centro-Nord, Mezzogiorno e Sicilia Il PIL è il valore dei beni e dei servizi prodotti in un anno; rappresenta quindi una sorta di riassunto dell’economia. Il PIL della Sicilia era di 82 miliardi di euro nel 2007 ed è crollato a 70 miliardi nel 2013, con una flessione pari al 14,6%. Nell’intero Mezzogiorno la caduta del PIL è stata del 13,3% e nel Centro Nord del 7%. Il divario con l’Europa è impressionante Posto uguale a cento il PIL per abitante nella media dell’Unione Europea, la Sicilia si colloca al 63,5%, il Mezzogiorno al 66,3% ed il Centro Nord vola al 117,2%. In Europa soltanto la Croazia, la Romania e la Bulgaria fanno peggio della Sicilia. La spesa pubblica privilegia le regioni ricche La spesa del settore pubblico allargato (Stato, Regioni, Province, Comuni ed altri Enti e Società a controllo pubblico) in Sicilia si attesta la livello di 15.506 euro a testa, appena al di sopra del Mezzogiorno (15.223) ma abissalmente lontana dalla spesa nel Centro Nord, dove il pubblico spende 20.448 euro a testa all’anno. «Vade retro» imprese L’indice di “disagio imprenditoriale” misura, attraverso la combinazione di 20 diversi indicatori, la difficoltà di fare impresa nelle diverse regioni italiane. Prima per disagio risulta essere la Sicilia, con un indice pari a 64. La regione più “amica” delle imprese risulta il Trentino Alto Adige con un indice pari a 53. La moria di imprese Tra il 2007 ed il 2014 la Sicilia ha visto crollare il numero di imprese attive di circa 23 mila unità. In percentuale la Sicilia ha perso il 6% delle proprie imprese, mentre il Mezzogiorno ne ha perso il 2% ed il Centro Nord le ha addirittura aumentate dell’1%. Il “mistero” dei tempi delle opere pubbliche Per realizzare un’opera pubblica, dalla progettazione al collaudo, servono in media 11 anni e due mesi in Sicilia, 10 anni e 4 mesi nel Mezzogiorno ed appena 7 anni e 4 mesi nel resto del Paese. Nessun’altra regione italiana ha tempi di progettazione tanto lunghi come la Sicilia. Record di disoccupazione A settembre del 2014 i disoccupati in Sicilia hanno toccato il livello del 22,5%; soltanto la Calabria ha fatto peggio. Nel complesso il Mezzogiorno ha segnato un valore migliore della Sicilia con il 20,3%. Nel Nord i disoccupati erano soltanto l’8,4%. Il fallimento dell’istruzione scolastica Nel 2013, il 26% degli studenti siciliani ha abbandonato prematuramente gli studi; come dire uno ogni quattro. Nessun’altra regione italiana ha un tasso di abbandono così elevato come la Sicilia. Nella media del Mezzogiorno il tasso di abbandono è del 22%, nel Centro Nord supera di poco il 10%. La cultura rifugge dalle tecnologie I laureati in discipline scientifiche e tecnologiche, quelle stesse discipline che aprono le porte dell’occupazione nelle imprese private, sono 8 ogni mille abitanti in Sicilia, 9 nel Mezzogiorno e 16 nel Centro Nord. Gli studenti stranieri preferiscono il Nord Nel complesso delle università italiane si contano 66.501 studenti stranieri. Di questi soltanto l’1,3% studiano in Sicilia ed il 7,8% nelle università meridionali. Gli studenti stranieri iscritti nelle università siciliane sono appena 859. La ferrovia è «cosa loro» Posta uguale a cento la dotazione di linee ferrate nel Paese, il Nord ha un livello ben superiore alla media e pari a 118, mentre il Mezzogiorno arriva a 76 e la Sicilia addirittura si ferma a 59; come dire che i Siciliani hanno poco più della metà della dotazione ferroviaria italiana. Prendere denaro costa di più Malgrado i tassi calanti, indebitarsi con le banche costa di più nel Mezzogiorno ed in Sicilia. A giugno 2014 il fido su operazioni auto-liquidanti ed a revoca costava mediamente il 7,9% in Sicilia, il 7,6% nel Mezzogiorno ed il 5,4% nel Nord. Anche il turista si ferma ad… Eboli Nel 2013 le presenze turistiche (pernottamenti) hanno raggiunto i 14 milioni in Sicilia, i 74 milioni nel Mezzogiorno e superato 303 milioni nell’intero Paese. Malgrado lo straordinario patrimonio paesaggistico e culturale, la Sicilia si intesta appena il 5% delle presenze turistiche nazionali, mentre il Centro Nord assorbe il 75% del turismo italiano. Alla ricerca di lavoro con un titolo di studio Ogni cento siciliani che hanno lasciato la Sicilia per l’estero o per un’altra regione italiana, il 60% ha un diploma superiore o una laurea. Ancora peggio è andata nel Mezzogiorno, dove il 65% degli emigrati ha un diploma o una laurea. I poveri ed i più poveri Il 32% delle famiglie siciliane viene classificata nella categoria in “povertà relativa”; nel Mezzogiorno ci si ferma al 26%, mentre nel Centro Nord soltanto il 6,7% delle famiglie è in povertà. Nessun’altra regione italiana ha tante famiglie povere come la Sicilia. Fonte: Checkup Mezzogiorno, Confindustria e SRM, dicembre 2014.