ROMA. Non si fermano gli aumenti dei prezzi raccomandati sulla rete carburanti italiana. Sull'onda dell'impennata messa a segno ieri dai mercati internazionali dei prodotti oil, infatti, Eni ha rivisto al rialzo i listini di benzina e diesel di 2 cent/litro. Ritocchi all'insù, inoltre, sono stati apportati da Tamoil (+1 cent sui due carburanti) e IP (+0,5 cent). Sul territorio, di conseguenza, prezzi praticati in salita in tutte le macro aree del Paese. Secondo quanto risulta in un campione di impianti che rappresenta la situazione italiana per il servizio Check-Up Prezzi QE, il prezzo medio praticato «servito» della benzina va oggi dall'1,625 euro/litro di Eni all'1,640 di Q8 e Shell (no-logo a 1,481). Per il diesel si passa dall'1,543 euro/litro di Eni all'1,561 di Tamoil (no-logo a 1,385). Il Gpl, infine, è tra 0,590 euro/litro di Esso a 0,628 di Shell (no-logo a 0,570). Le punte massime sempre sul «servito» (no-logo escluse), osservate per tutti e tre i prodotti nell'Italia meridionale, risultano in salita a 1,712 euro/litro per la benzina e a 1,607 euro/litro per il diesel, mentre sono stabili a 0,657 euro/litro per il Gpl. Anche sul self, intanto, prezzi in crescita rispetto alla scorsa settimana. Nelle aspettative degli operatori di mercato, i prezzi del petrolio «non dovrebbero tornare ai livelli elevati precedenti in tempi brevi», anche se «il mercato dovrebbe riprendersi un pò, riequilibrandosi dopo i tagli all'investimento a monte». Lo stima l'Aie nel rapporto di medio termine sul petrolio, basando la previsione sull'andamento dei futures, in cui, sottolinea, «le aspettative di prezzo per il limite inferiore sono state significativamente riviste al ribasso».