NEW YORK. La Barbie non tira più. Nonostante i ripetuti tentativi di rilancio, le vendite della bambola icona calano, con l'avanzata dei videogiochi. E Mattel ne risente, a tal punto che l'amministratore delegato, Bryan Stockton, lascia dopo l'ennesimo trimestre deludente, il quinto consecutivo. Stockton ha assunto l'incarico tre anni fa, ma la sua ricetta non ha avuto successo. Nel quarto trimestre l'utile netto e' sceso del 59% a 149,9 milioni di dollari e i ricavi sono scesi del 6% a 1,99 miliardi di dollari. Durante il terzo trimestre le vendite di Barbie sono scese del 21% e quelle dei marchi Mattel Girls e Boys dell'11%, contribuendo a un calo degli utili del 22%. I titoli Mattel risentono dei conti sotto le attese e perdono il 5%, portando al 14% le perdite di quest'anno. A sostituire Stockton è Christofer Sinclair, che assume l'incarico a interim. ''Mattel è una grande società con un grande futuro ma il consiglio di amministrazione ritiene che sia il momento giusto - afferma Sinclair - per una nuova leadership per massimizzare il suo potenziale. Lavoreremo nei prossimi mesi per rilanciare il business e identificare la leadership giusta mentre ci affacciamo alla prossima fase di crescita e creazione di valore''. ''Il consiglio di amministrazione - mette in evidenza Mattel - riconosce che la società non sta centrando le attese e quelle degli azionisti, riteniamo che sia il momento giusto per un cambio di leadership''. Stockton ha rassegnato le dimissioni durante il fine settimana, dopo aver tentato di rilanciare Mattel de rilanciare i suoi marchi. In maggio ha assunto Richard Dickson, esperto di brand, per rivedere Barbie e farla tornare a splendore a 55 anni. Secondo indiscrezioni la strategia di Stockton non ha funzionato perché centrata sui numeri e sull'espansione all'estero a spese della creatività. Stockton ha cercato di velocizzare il processo decisionale ma i cambiamenti introdotti non sono bastati. In corsa per sostituire Stockton ci sarebbero, all'interno di Mattel, Dickson e Tim Kilpin.