PALERMO. Fine dei giochi per lo Ial. Lo storico ente siciliano di formazione professionale oggi annuncerà «iniziative dolorose per i lavoratori»: tradotto significa che per gli 800 dipendenti scatterà il licenziamento. Continua così la parabola discendente della struttura che da tempo è ormai in guerra giudiziaria con il governo regionale.
«Attualmente - attacca Giuseppe Raimondi della Uil - l'unico dato certo che abbiamo è che ci apprestiamo a raggiungere quota 2.500 licenziamenti nel settore. È assurdo che il governo continui a parlare di risparmi, hanno semplicemente tagliato salari». Molto critica anche la Cisl, che per voce di Giovanni Migliore parla di «ennesimo disastro della Regione, mentre il governo continua a predicare calma e tranquillità. Ci riuniremo per capire come muoverci e avviare nuove iniziative di protesta».
Lo Ial è uno degli enti storici da tempo al centro di un contenzioso giudiziario con la Regione, dopo le verifiche dell'assessorato alla Formazione sull'utilizzo di svariati milioni di euro stanziati tra il 2010 e il 2011. Somme che secondo gli uffici regionali sarebbero sparite e mai arrivate al personale. L'ente ha provato a fornire dei chiarimenti che però non sono stati ritenuti sufficienti, tanto che la Regione ha revocato l'accreditamento, cioè la patente per organizzare i corsi e ricevere i finanziamenti. Così il presidente dello Ial, Vincenzo Conticello incontrerà i giornalisti alle 11,30, presso la sede dell'ente in via Marchese di Villabianca a Palermo, per spiegare le ragioni dei licenziamenti.
Nella stessa situazione dello Ial ci sono diversi altri enti.
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