Giovedì 19 Dicembre 2024

Tirocini e altre misure per l’occupazione, stop al Piano giovani

PALERMO. Nella migliore delle ipotesi si potrà salvare solo un click day, quello che doveva essere fatto fra fine agosto e settembre e per cui ancora non c’è neppure il bando. Su tutto il resto del Piano giovani sta calando il sipario e l’assessore alla Formazione, Mariella Lo Bello, affida le uniche speranze di salvare tirocini e altre misure per l’occupazione a una trattativa con Roma da avviare la prossima settimana. Naufraga così un piano che valeva oltre 250 milioni e che doveva offrire una chance a migliaia di giovani disoccupati. La prima selezione, a luglio, è l’unica andata in porto. Quella di agosto è stata un fallimento che ha provocato un terremoto all’assessorato alla Formazione. Da lì in poi doveva essere riscritto il metodo di selezione e le imprese a cui affidare la gestione informatica. Ma fino a ora non è arrivato nulla di tutto ciò. «Stiamo trattando - spiega Gianni Silvia, dirigente dell’assessorato - la transazione con Ett. A giorni chiuderemo questa pratica, trasferiremo tutte le competenze a Sicilia e Servizi e ripartiranno le selezioni». La Ett è la ditta privata chiamata dalla ex dirigente Anna Rosa Corsello a gestire la piattaforma informatica nelle prime selezioni: è la ditta accusata di aver provocato i problemi che hanno fatto fallire il secondo click day, ad agosto. Ma in attesa di trovare un altro gestore della piattaforma informatica, di rinvio in rinvio, sono trascorsi quasi 5 mesi. E nel frattempo sono scomparsi i fondi con cui finanziare il nuovo click day, che doveva trovare spazio a oltre 2 mila ragazzi fra i 19 e i 35 anni, e le altre misure. Nulla è partito. Le start up di impresa dovevano essere finanziate con 31 milioni che - secondo i calcoli dell’ex assessore Nelli Scilabra - avrebbero consentito la creazione di 775 nuove aziende e 315 società che avrebbero dato lavoro ad almeno 1.500 giovani. Sei milioni erano destinati ai contratti di apprendistato. I tirocini di neolaureati negli studi professionali erano destinati a 3.300 giovani grazie a 12 milioni. E poi doveva scattare pure la gestione in cooperativa dei beni confiscati. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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