PALERMO. Ammontano a 966 milioni e 465 mila euro i debiti che Aziende sanitarie e ospedali hanno accumulato verso le banche che svolgono il servizio di tesoreria, per avere anticipato risorse e pagato fornitori siciliani e multinazionali in attesa dei fondi regionali. Cifre, queste, ferme al 31 dicembre 2012. Valgono, invece, 809 milioni e 713 mila euro le fatture emesse ai fornitori da Asp e ospedali da gennaio ad aprile 2013, chiedendo prestiti agli istituti di credito. La somma fa un miliardo e 776 milioni, ma il mutuo che la Regione è pronta a chiedere allo Stato sarà di due miliardi, perché il governo stima, prudenzialmente, che questa sia la reale necessità al termine di tutte le verifiche. Ecco alcuni dei dati del report che l'assessorato regionale alla Salute ha consegnato ieri in commissione Bilancio per dimostrare la necessità di chiedere allo Stato un altro prestito, che verrà restituito in 30 anni e con rate da 70 milioni che sarà possibile coprire grazie al gettito dell'addizionale Irpef e dell'Irap. Due tasse che almeno inizialmente resteranno ai massimi livelli, malgrado gli impegni di ridurle a partire dal 2016 proprio grazie al risanamento del deficit. Grazie alla quota restituita alle banche le Asp risparmieranno interessi annui che valgono 35 milioni e mezzo. Intanto, all’Ars è corsa contro il tempo per approvare entro il 31 l’esercizio provvisorio. Ieri la commissione Sanità ha dato il via libera, mentre la seduta del Bilancio è stata rinviata a oggi pomeriggio: c’è tempo fino alle 13 per presentare gli emendamenti al documento finanziario. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA