ROMA. Con la manovra, «questo Paese svolta in maniera definitiva dal punto di vista della pressione fiscale». Lo afferma al Corriere della Sera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio che assicura: «Non ci saranno norme-mancia. Questa è la strada giusta». «Il supporto alle imprese - spiega - continua anche con la Sabatini bis, il cui importo è raddoppiato. C'è poi la fiscalità di vantaggio per le casse previdenziali e i fondi pensione». Alla domanda se lunedì ce la farà il governo a evitare la fiducia alla Camera, Delrio replica: «Spero e penso di sì, ma il Parlamento è sovrano». «Il governo - spiega quindi sul rischio che l'Europa chieda una manovra aggiuntiva - voleva altri quattro miliardi per gli investimenti, che l'Europa ci ha chiesto di impiegare per attenuare il deficit strutturale. C'è stato questo piccolo problema, ma io confido che quanto fatto basti», «l'Italia ha bisogno di crescita, non di limitazione agli investimenti». Sulle province, Delrio dice che «siamo dentro a un percorso di grandissima trasformazione, ma non sarà una guerra tra poveri. Dicevano che non avremmo ottenuto risparmi superiori ai cento milioni l'anno, invece già nel 2015 risparmieremo oltre un miliardo». Il patto del Nazareno, ricorda quindi Delrio, «è un patto trasparente, non occulto. Riguarda le riforme e non il Colle. Ma è ovvio che sul capo dello Stato auspichiamo la larga convergenza di tutti». Renzi vuole Padoan? «Non commento i rumors». Intervistato anche da Qn sul Natale che trascorrerà in casa a Reggio Emilia, Delrio osserva: «A casa nostra il presepe si fa. Io ritengo sia un errore questa interpretazione della laicità e del laicismo. Non c'è da vergognarsi del presepe, non è un simbolo di violenza, ma di pace e dialogo».