PALERMO. Sono 5.081 i lavoratori siciliani che avevano ottenuto la mobilità in deroga ma che hanno subito la revoca di questo ammortizzatore sociale nei giorni scorsi per effetto di un decreto del ministero del Lavoro. E ora la Cgil ha deciso di far scattare la protesta, che andrà in scena venerdì sotto le prefetture di tutta la Sicilia.
La revoca è stata disposta dalla Regione in attuazione di una norma del ministro Poletti, secondo cui chi ha già ottenuto un ammortizzatore sociale (come cassa integrazione, mobilità ordinaria, dell’indennità di disoccupazione Aspi e mini Aspi o dell’indennità di disoccupazione agricola) non può usufruire anche dell’assegno di mobilità in deroga. Il tutto vale dal 3 agosto in poi. In pratica, tutte le delibere successive a questa data vanno revocate.
La Cgil ha esaminato i primi provvedimenti di revoca scoprendo che «dal 3 agosto sono stati emessi nell’isola 3.052 decreti per un totale di 5.801 lavoratori coinvolti e circa 90 milioni di euro impegnati. Nella lista si trovano attività più consistenti ma tuttavia piccole, come Telecom Srl di Palermo, qualche ente di formazione di Agrigento, ma anche piccolissime realtà come case di cura o pubblici esercizio». Per la Monica Genovese «è sbagliata una misura che penalizza così fortemente i lavoratori di una realtà in crisi come la Sicilia, nella quale negli ultimi anni sono andati perduti 211 mila posti di lavoro e dove abbattere le tutele potrebbe avere effetti dirompenti sulla coesione sociale».
Il maggiore numero di decreti dal 3 agosto riguarda Catania: 1.312 per 2.096 lavoratori. A Palermo sono stati emessi 579 decreti per 1.601 lavoratori e a Messina 454 decreti per 911 persone.
Intanto si sblocca almeno lo stipendio per gli oltre duemila dipendenti di ruolo e precari dei consorzi di bonifica siciliani, che non ricevevano la busta paga da sei mesi. E dovrebbero sbloccarsi anche i pagamenti per il personale dell’Esa e per i forestali. L’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca, ha annunciato di aver stanziato 13 milioni e mezzo: «Abbiamo disposto l'immediato pagamento del 40% della seconda semestralità degli enti vigilati. Ho dato disposizioni che gli uffici restino aperti per garantire il pagamento di quanto dovuto nei tempi più celeri».
SCIOPERO SVILUPPO ITALIA SICILIA. Terza giornata di sciopero con sit-in presso l’Ars per i 76 dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia, in concomitanza con l’audizione in commissione Bilancio, dove sono state convocate le organizzazioni sindacali per discutere con l’assessore Baccei e il presidente della società della grave situazione finanziaria della società partecipata dalla Regione. Nel pomeriggio protesta a Palazzo d’Orleans.
La terza giornata di sciopero è stata indetta ieri dall’assemblea dei lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, convocata dalle Rsa Fiba Cisl, Fisac Cigl, Uilca Uil e Ugl Credito, per dare un seguito alle iniziative di lotta che sono state attuate il 10 e l’11dicembre.
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