ROMA. "Un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400 mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima". Così il ministero del Lavoro, in base ai primi dati sulle Comunicazioni Obbligatorie relative al terzo trimestre del 2014. "I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70% dei nuovi contratti, con un incremento dell'1,8% rispetto al terzo trimestre 2013". Così il ministero del Lavoro, diffondendo i primi dati sulle 'Comunicazioni Obbligatorie', relative all'avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. Oltre ai 'posti fissi' nel 3° trimestre 2014 aumentano anche i contratti di apprendistato, che "crescono del 3,8%, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16%". Così il ministero del Lavoro, sui primi dati sulle Comunicazioni Obbligatorie. "Questi dati, in continuità con quelli relativi al secondo trimestre, confermano che il cosiddetto decreto Poletti", spiega il ministero, "ha prodotto l'esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato". Disoccupazione ottobre a 13,2%, è record storico. Il tasso di disoccupazione ad ottobre è pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Lo comunica l'Istat nelle stime. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Il tasso di disoccupazione sorpassa così la soglia del 13%, a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall'Istat, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato). Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile risulta pari al 12,4% (+0,3 punti percentuali su base mensile e +0,9 punti nei dodici mesi); quello femminile raggiunge invece il 14,3% (+0,3 punti rispetto al mese precedente e +1,1 punti su base annua). Il nuovo aumento della disoccupazione, che si aggiunge a quello di settembre, deriva, nell'ultimo mese, da un calo dell'occupazione a cui si associa una diminuzione dell'inattività, ovvero del tasso di persone 'fuori dal mercato del lavoro', che né hanno né cercano un impiego. Il riversamento degli inattivi nel mercato ha così contribuito ad un innalzamento della disoccupazione: questo perché chi è entrato non ha trovato ancora un 'posto'. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce infatti dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si ferma invece al 35,7%, in discesa di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.