MILANO. Bollette dell'acqua più salate con rincari medi del 3,9% quest'anno e del 4,8% nel 2015. La decisione di rivedere le tariffe con un metodo per la prima volta omogeneo in tutta Italia (40 milioni gli italiani interessati, utenti di 1.600 società), arriva dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico.
L'obiettivo è di favorire gli investimenti messi in cantiere dalle aziende del settore. Per la stragrande maggioranza dei consumatori (34 milioni) la spesa per l'acqua potabile si allarga mentre 6 milioni di fortunati avranno un taglio del 10% in bolletta: sono i clienti di quelle aziende (1.250), di solito piccole o piccolissime, che spesso non riescono a stare dietro agli adempimenti regolatori e non hanno inviato in tutto o in parte all'Autorità guidata da Guido Bordoni i dati richiesti. Sono state quindi punite con una sforbiciata alla loro fonte di ricavi.
Gli aumenti invece premiano le società tornate a fare investimenti «che erano fermi da decenni» ha spiegato Bortoni, oggi a Milano per la terza Conferenza nazionale sui servizi idrici, ricordando che nei prossimi quattro anni risultano attivati 4,5 miliardi di investimenti per nuove infrastrutture, tutela ambientale e miglioramento dei servizi: si tratta di un valore pari a quello degli impianti finora realizzati.
Più in generale il presidente dell'Autorità ha definito «non più procastinabile un processo di aggregazione» tra utilities «non solo per rilanciare gli investimenti, ma anche per eliminare quella polverizzazione che dà luogo ad inefficienze e per indurre una riduzione dei costi».
Conforto alla bontà del quadro regolatorio introdotto dal'authority nel corso del 2014 è arrivato dal Tar: in Lombardia oltre 20 sentenze hanno respinto i ricorsi contro il metodo tariffario presentati da chi ne reclamava l'illegittimità alla luce del referendum del 2011 o per aspetti strutturali.
È di questo avviso Elio Lannutti che parla, per 34 milioni di italiani, di «stangate tariffarie per oltre 4,5 miliardi di euro, con un aggravio pro capite sulle bollette 2014-2015 di oltre 130 euro a famiglia, per finanziare gli investimenti di nuove infrastrutture, che in un regime di libero mercato spettano esclusivamente alle imprese». In barba, secondo il numero uno dell'Adusbef, ai risultati del referendum di tre anni contro la privatizzazione dell'acqua.
Federconsumatori intanto, nel corso della Conferenza nazionale, ha sollevato il problema delle bollette fuori controllo per le perdite «occulte» nel servizio idrico, stimate in 300.000 casi l'anno. L'associazione chiede all'Autorità, oltre ai controlli, un meccanismo simile alla nuova assicurazione per gli incidenti da fughe di gas metano.
L'idea è di tutelare l'utente in caso di consumi anomali da perdite documentabili e, a fronte dell'impegno di quest'ultimo a riparare la perdita, di riconoscere una compensazione per le maxi-bollette fatturate.
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