PALERMO. Due settimane di braccio di ferro in commissione Bilancio alla Camera non hanno portato a una decisione definitiva. La battaglia decisiva, a colpi di voto, si svolgerà domani. E da lì si intuirà il futuro prossimo di circa 20 mila precari siciliani in servizio negli enti locali. Senza l’approvazione di un emendamento alla legge di Stabilità che consente la proroga per un anno dei loro contratti, perderanno tutti il posto dal primo gennaio. Doveva essere, questo che si avvia alla conclusione, l’anno delle stabilizzazioni dei precari degli enti locali. Invece ora è a rischio anche la proroga annuale del contratto. Il punto è - spiega il deputato del Pd Angelo Capodicasa - che la legge D’Alia ha introdotto paletti per la stabilizzazione che quasi nessun Comune siciliano è stato in grado di rispettare. Servivano conti in ordine, disponibilità finanziaria e piante organiche che prevedessero spazi liberi entro un triennio. «Visto che queste condizioni non si sono verificate - ha aggiunto Maria Iacono, altra deputata nazionale del Pd - abbiamo proposto un emendamento che dà un altro anno di tempo ai Comuni e alla Regione».
La norma è portata avanti trasversalmente dai deputati siciliani. A sostenerla in commissione c’è anche Forza Italia con Riccardo Gallo: «Sono ottimista, finora abbiamo evitato che venisse bocciata». Inizialmente sembrava dovesse essere dichiarata inammissibile, cioè neppure ammessa al voto. Poi però è stata solo accantonata e domani tornerà in agenda.
Il traguardo però resta distante. Un ostacolo lo rivela ancora Capodicasa: «C’è qualche ostacolo che arriva dal ministero della Funzione pubblica ma io avuto rassicurazioni dal viceministro all’Economia Enrico Morando sul fatto che l’emendamento verrà difeso». Altri ostacoli sembrerebbero arrivare da una parte del Parlamento che è scettico sulla opportunità di dare altre deroghe alla Sicilia, visto che l’emendamento permetterebbe di rinviare di un anno regole che altrove sono in vigore dall’anno scorso.
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