Giovedì 19 Dicembre 2024

Regione, pronto un mutuo
da due miliardi per la sanità

PALERMO. Un altro mutuo da poco più di due miliardi per saldare i debiti maturati con fornitori e appaltatori della sanità pubblica. È l’ultima mossa del governo Crocetta. E per dare copertura alle rate con cui verrà restituito il prestito si prevede di mantenere inalterate per 30 anni le aliquote dell’Irap e dell’addizionale Irpef già elevate al massimo possibile negli anni scorsi proprio per coprire il deficit della sanità pubblica maturato negli anni del governo Cuffaro. Il disegno di legge con cui la Regione chiede all’Ars il via libera per accendere il nuovo prestito è stato approvato martedì scorso e inviato ogi al Parlamento. Nel provvedimento il governo precisa che il prestito da un miliardo acceso - dopo infinite polemiche - nel maggio scorso proprio per estinguere il debito di Sanità e Comuni non è stato ritenuto sufficiente durante una verifica dei conti fatta in estate al ministero dell’Economia. In queste condizioni - scrive Crocetta nella relazione allegata al disegno di legge - la Regione è obbligata a chiedere una nuova anticipazione di cassa al ministero dell’Economia, altrimenti lo stesso governo centrale invierebbe un commissario ad acta per formalizzare la richiesta. Al di là della procedura, la Regione ha messo per iscritto che deve ancora saldare debiti della sanità pubblica per almeno un miliardo e 775 milioni. Si arriva però a un prestito da 2 miliardi come stima prudenziale del fabbisogno. E con questi soldi le Asp potranno pagare i creditori e coprire le anticipazioni di cassa per un valore di 966 milioni ricevute negli ultimi anni dalle banche tesoriere per finanziare la loro normale attività. Ma la manovra ha già provocato la durissima reazione di Forza Italia, che con Marco Falcone annuncia le barricate: «L’assessore Baccei, l’uomo voluto da Renzi, ipotizza infatti che la Regione contragga un mutuo con lo Stato per pagare il debito della sanità. Il tutto a carico dei cittadini siciliani. Baccei non indebiti oltremodo la nostra terra, come richiesto anche dalla Corte dei Conti, ma si adoperi a rimuovere le ingiustizie ai danni della Sicilia, dimostrando capacità nell’eliminare l’insopportabile prelievo tributario di oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro ai danni della Regione da parte dello Stato, e battendosi per ridurre la quota relativa alla compartecipazione alla spesa sanitaria da parte della Regione, ad oggi la più alta d’Italia».

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