
PALERMO. Un altro mutuo da poco più di due miliardi per saldare i debiti maturati con fornitori e appaltatori della sanità pubblica. È l’ultima mossa del governo Crocetta. E per dare copertura alle rate con cui verrà restituito il prestito si prevede di mantenere inalterate per 30 anni le aliquote dell’Irap e dell’addizionale Irpef già elevate al massimo possibile negli anni scorsi proprio per coprire il deficit della sanità pubblica maturato negli anni del governo Cuffaro.
Il disegno di legge con cui la Regione chiede all’Ars il via libera per accendere il nuovo prestito è stato approvato martedì scorso e inviato ogi al Parlamento. Nel provvedimento il governo precisa che il prestito da un miliardo acceso - dopo infinite polemiche - nel maggio scorso proprio per estinguere il debito di Sanità e Comuni non è stato ritenuto sufficiente durante una verifica dei conti fatta in estate al ministero dell’Economia.
In queste condizioni - scrive Crocetta nella relazione allegata al disegno di legge - la Regione è obbligata a chiedere una nuova anticipazione di cassa al ministero dell’Economia, altrimenti lo stesso governo centrale invierebbe un commissario ad acta per formalizzare la richiesta.
Al di là della procedura, la Regione ha messo per iscritto che deve ancora saldare debiti della sanità pubblica per almeno un miliardo e 775 milioni. Si arriva però a un prestito da 2 miliardi come stima prudenziale del fabbisogno. E con questi soldi le Asp potranno pagare i creditori e coprire le anticipazioni di cassa per un valore di 966 milioni ricevute negli ultimi anni dalle banche tesoriere per finanziare la loro normale attività.
Ma la manovra ha già provocato la durissima reazione di Forza Italia, che con Marco Falcone annuncia le barricate: «L’assessore Baccei, l’uomo voluto da Renzi, ipotizza infatti che la Regione contragga un mutuo con lo Stato per pagare il debito della sanità. Il tutto a carico dei cittadini siciliani. Baccei non indebiti oltremodo la nostra terra, come richiesto anche dalla Corte dei Conti, ma si adoperi a rimuovere le ingiustizie ai danni della Sicilia, dimostrando capacità nell’eliminare l’insopportabile prelievo tributario di oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro ai danni della Regione da parte dello Stato, e battendosi per ridurre la quota relativa alla compartecipazione alla spesa sanitaria da parte della Regione, ad oggi la più alta d’Italia».
5 Commenti
satana
21/11/2014 16:11
Falliti siete dirigenti falliti incapaci
Pasquino
21/11/2014 21:01
Ma quali dirigenti. Questi sono incapaci, capaci solo di aver saputo trovare una raccomandazione.
Sergio
21/11/2014 17:37
In un'azienda o in una famiglia si può fare un mutuo o un prestito per pagare i debiti, però da quel momento si stà a stecchetto perchè non si possono più fare altri debiti. I nostri amministratori regionali stanno facendo lo stesso? Da oggi si devono ridurre le spese così con le entrate si paga il mutuo ed anche si vive dignitosamente. Anche perchè in una famiglia le entrate sono sempre le stesse. Quì invece gli amministratori fanno il mutuo però continuano a sperperare le entrate, tanto i problemi sono sempre quelli dei cittadini!!! Non si amministra così un'azienda, in questo modo si va solo verso il fallimento!!!
Lino
21/11/2014 18:44
Bisogna far pagare i debiti a chi li ha fatti e a chi non ha saputo controllare. Il mutuo serve solo a far pagare alle generazioni future il latrocinio dei politici infami che ha avuto la nostra cara amata Sicilia.
ciccio
21/11/2014 19:37
il mutuo serve a pagare gli interessi sui debiti accumulati dal 2001 al 2011
ciccio
21/11/2014 18:53
ma non era in positivo il bilancio della sanità??
rosso malpelo
22/11/2014 14:31
Ad uno ad uno la corte dei conti farà pagare le cose inutili responsabili di questi debiti rivalendosi sulle loro pensioni o stipendi come già accaduto ma passerà tempo...